Sulmona

Emergenza carceri, sindacati: «Mancano agenti, situazione ingestibile»

28 Gennaio 2025

I sindacati della polizia penitenziaria diffidano il Dap e chiedono un incontro urgente per discutere della carenza di organico nei penitenziari abruzzesi. Nel mentre, la Sappe lamenta un finto incremento di agenti, mentre le strutture, non più a norma, strabordano di detenuti

SULMONA. Nel giorno del giuramento a Sulmona degli allievi del 184esimo corso agenti della scuola di polizia penitenziaria, con la visita del sottosegretario alla giustizia Del Mastro, continuano le proteste dei sindacati di polizia penitenziaria Sappe, Sinappe, Osap, Uilpa, Uspp, Fns Cisl e Cgil con la diffida alle autorità del Dap (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria) e al ministero per l'apertura del nuovo padiglione del penitenziario sulmonese, previsto per marzo e che dovrebbe incrementare il numero dei detenuti ospitabili nella struttura dagli attuali 450 a 650.

La richesta è un incontro urgente sulla gestione del penitenziario che comprenda la collaborazione di tutte le autorità interessate e senza il quale sarà interrotta ogni trattativa. «Ancora una volta l’Amministrazione si dimostra incapace a risolvere i problemi degli istituti abruzzesi», spiega il segretario regionale del sindacato Sappe, Giuseppe Ninu: «Il Dap ha assegnato al nostro provvidorato 272 unità, di cui 72 all’Abruzzo. Ma di queste 72 unità non ce ne facciamo nulla: nel giro di qualche settimana ne perdiamo 60, tra pensionamenti e una quarantina di loro che hanno vinto il concorso per salire di ruolo».

Nonostante le asserzioni dei membri del ministero, gli 8 Istituti detentivi abruzzesi sembrerebbero ancora lontani da una condizione di stabilità e nonostante le 72 nuove unità citate da Ninu e destinate all’Abruzzo, soltanto 12 di loro sembrerebbero realmente disponibili. Poi c’è il caso particolare di Sulmona, a cui sono state assegnate 27 unità in previsione dell’apertura del nuovo padiglione: «ma è impropobile, non c’è un organico sufficiente per la gestione», afferma Ninu. Per 27 unità che entreranno, infatti, «se ne perderebbero 19 tra trasferiti, pensionamenti e corso per sovraintendenti», lasciando il penitenziario con un nuovo padiglione coperto però soltanto da 8 nuove unità di polizia penitenziara, cioè una media di 25 detenuti per agente. «E i vecchi padiglioni non sono più a norma di sicurezza», spiega Ninu, «dunque sarebbe il caso profondere le energie in questo senso, utilizzando il nuovo padiglione per ospitare i detenuti degli altri settori, che devono essere assolutamenti ristrutturati, per far vivere una pena dignitosa ai detenuti».