Epilessia, 500 i pazienti seguiti

14 Novembre 2014

Cinquanta specialisti al convegno promosso dal centro di Neurofisiopatologia del San Salvatore

L’AQUILA. La crisi epilettica ripresa in un video, nel momento in cui si manifesta, e monitorata in tempo reale con un elettroencefalogramma per «scandagliarne» i misteri nei labirinti del cervello.

Un approccio moderno, quello adottato nei giorni scorsi all’Aquila, alla presenza di alcuni dei massimi studiosi italiani della malattia che hanno assistito alle proiezioni dei video nella sala convegni dell’hotel 99 Cannelle, durante l’undicesima edizione del convegno formativo nazionale, organizzato dal direttore di Neurofisiopatologia dell’ospedale San Salvatore, il dottor Paolo Aloisi. Un convegno che ha radunato 50 tra le migliori firme del panorama italiano del settore, tra cui la dottoressa Nelia Zamponi, direttore del centro regionale della patologia di Ancona, uno dei più avanzati in Italia

Tra i «leader» medici dell’epilettologia italiana accorsi in Abruzzo, in seguito all’invito del servizio di Neurofisiopatologia del San Salvatore, da anni centro di riferimento regionale per l’Abruzzo con 2000 pazienti, c’erano studiosi della levatura della professoressa Anna Teresa Giallonardo, dell’ospedale Umberto I di Roma, e del professor Oriano Mecarelli, dell’Università La Sapienza della capitale che hanno discusso, insieme ad altre 50 colleghi di alto «lignaggio» scientifico, delle ultime novità sulla patologia. Nei video proiettati durante il convegno formativo sono stati mostrati casi clinici di pazienti ripresi durante le crisi tipiche della patologia e sottoposti in tempo reale, proprio durante la manifestazione della crisi epilettica, ad alcuni accertamenti, tra cui elettroencefalogramma.

Tra i temi trattati, durante l’annuale appuntamento aquilano con il gotha degli specialisti italiani, vi è stata l’epilessia infantile, il tipo prevalente.

Il servizio neurofisiopatologia del San Salvatore segue circa 500 pazienti del comprensorio aquilano, di cui oltre 200 in età infantile, fascia anagrafica in cui la malattia ha un’incidenza maggiore. L’epilessia ha infatti una bassissima età d’esordio e, se non trattata per tempo e in modo adeguato, può segnare per sempre in negativo la vita del malato. La patologia tende a diminuire d’incidenza dopo i 20-22 anni e a ripresentarsi dopo i 65 anni. Nel corso del convegno-dibattito il dottor Alfonso Marrelli è stato designato nuovo coordinatore regionale della Lice (lega italiana contro l’epilessia).

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