AVEZZANO
Escursionisti dispersi, 7° giorno di ricerche. Voragine attorno allo spalaneve caduto da 1.800 metri
Condizioni meteo favorevoli, soccorritori trasportati sul Velino con gli elicotteri. Chiusa ai curiosi la zona dove è stato fatto precipitare il gatto delle nevi dal valore di 450mila euro. Bortolotti: "Fatto tutto il possibile, solidarietà ai familiari"
AVEZZANO. Sono riprese questa mattina le ricerche degli escursionisti dispersi da otto giorni sul Monte Velino. Le buone condizioni meteorologiche hanno permesso ai soccorritori di raggiungere in elicottero la quota di ricerca nella Valle Majelama per il settimo giorno consecutivo.
La giornata di ieri, terminata con il consueto incontro operativo nel campo base, si era conclusa senza risultati di rilievo a causa delle proibitive condizioni meteo.
Intanto continua a far discutere l'incidente sul gatto delle nevi precipitato dall'elicottero dei vigili del fuoco durante il trasporto da Monte Magnola al Velino e che sarebbe stato utile per le ricerche. Il mezzo spalaneve si è disintegrato nello schianto sulle rocce (dopo il volo di centinaia di metri, su un altopiano a circa 900 metri), si è ridotto a un ammasso di rottami. Il gatto delle nevi, che ha creato una piccola voragine nell’impatto a terra con i cingoli, è rimbalzato e si è afflosciato sulla cappotta.
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«Il mezzo», racconta Franco Anzini, responsabile degli impianti della società monte Magnola di proprietà della famiglia Bartolotti, che aveva messo il battipista a disposizione per le ricerche dei quattro dispersi, «è andato completamente distrutto nell’impatto a terra». Il mezzo del peso di 75 quintali, valore attorno ai 450mila euro, con cinque o sei anni di vita, era uno dei quattro battipista utilizzato dalla società per preparare le piste da sci. Un danno ingente per la società, che dovrebbe essere però coperto dall’assicurazione dell’elicottero che lo stava trasportando da Ovindoli. Dopo un paio di minuti dal decollo il vento ha iniziato a far dondolare il carico mettendo a rischio caduta anche l’elicottero. Per evitare il peggio, il pilota lo ha sganciato in una zona di montagna. Ieri sull’area dell’impatto sono saliti i vigili del fuoco che hanno transennato e messa l’area in sicurezza, mentre per il recupero ci vorranno giorni.
La strada che dalla Magnola (fonte Tavoloni) conduce a Fonte Capo la Maina è stata interdetta al traffico pedonale e veicolare dal sindaco di Ovindoli, Simone Angelosante, in accordo col collega di Massa d’Albe, Nazzareno Lucci. È vietato anche l’accesso a tutto il versante sud del Monte Magnola, anche a pedoni ed escursionisti.
Giancarlo Bartolotti, presidente della Società Magnola impianti di Ovindoli ha su Appennino.tv spiegato così che cosa è successo all'elicottero e al mezzo spalaneve. Esprimendo il proprio dispiacere e solidarietà ai familiari degli escursionisti.
"Da subito ci siamo resi disponibili ad aiutare i soccorritori impegnati nelle delicate operazioni di ricerca dei 4 dispersi nella valle Majelama, mettendo a disposizione uno dei nostri gatti battipista. Ieri ( 30 gennaio n.d.r.) i Vigili del fuoco, in sinergia con la Protezione civile, avrebbero dovuto predisporre il trasferimento del mezzo nella zona interessata. Abbiamo alleggerito il mezzo, togliendo, tra le altre, la pesante pala d’acciaio e lo abbiamo consegnato, tra qualche perplessità legata alle condizioni del vento, agli operatori incaricati. Da questo momento hanno provveduto loro a tutta quanta la logistica e, ci tengo a dire, che il percorso individuato dal pilota era stato scelto per evitare qualsiasi centro abitato o strada al fine di evitare pericolosi incidenti. Tuttavia, come documentato dall’ormai noto video, ad una quota di circa 1800mt a pochi minuti di volo dalla zona di deposito, a causa delle correnti di vento il pilota si è visto costretto a sganciare il gatto poichè a causa delle correnti ventose lo stesso aveva iniziato ad oscillare pericolosamente. Un incidente che rallenterà le ricerche e la mia solidarietà va alle famiglie dei dispersi".
(ha collaborato Mario Sbardella)
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