Ex Technolabs, arrivano i licenziamenti

Azienda irremovibile, i lavoratori rispondono con assemblee e scioperi. Lunedì l’incontro con le istituzioni

L’AQUILA. La lettera di licenziamento fra le mani, il futuro che diventa buio, la disperazione, ma anche la rabbia. Da ieri per 27 ricercatori dell’ex Technolabs, ora Intecs, sono state avviate le procedure di mobilità. L'azienda ha atteso il primo febbraio e senza alcun accordo sindacale ha tagliato 27 posti su 140. I numeri sono inferiori, rispetto agli annunciati 45 esuberi strutturali. Ma anche questa è stata una sorpresa. Durante i tentativi di trattativa si era parlato della possibilità di ridurre i licenziamenti di qualche unità, ma senza dare certezze. Del resto, come sottolineato da Rsu e sindacati, è la prima volta che all'Aquila un'azienda manda a casa 27 persone senza concertazione, senza la firma di un'intesa, senza neanche valutare la possibilità di un ricorso agli ammortizzatori sociali previsti dalla normativa. Un atto unilaterale, da parte della Intecs Spa, che non ha voluto sentire ragioni, negando qualsiasi margine alle trattative durante gli ultimi tavoli convocati in Provincia. Ieri mattina, non appena si è diffusa la notizia dell'arrivo delle lettere di licenziamento, è stata indetta un'assemblea del personale e una giornata di sciopero. «Sui volti dei dipendenti del laboratorio di ricerca aquilano», hanno commentato Alfredo Fegatelli della Fiom e Clara Ciuca della Uilm, «si leggevano sentimenti contrastanti: rabbia, disperazione, ma anche scoraggiamento. I lavoratori restano comunque compatti e non si arrendono. Lunedì si terrà un'assemblea aperta, alla quale sono stati invitati i massimi rappresentanti istituzionali e i politici locali. L'obiettivo è che l'azienda torni sui suoi passi e ritiri i licenziamenti. Come confermato dal ministero del Lavoro, c'è la possibilità per utilizzare, almeno per due anni, i contratti di solidarietà a zero ore. Un modo per accompagnare l'eventuale fuoriuscita degli esuberi. In due anni, poi, potrebbero anche mutare le attuali condizioni del mercato. Tra l'altro, siamo ancora in attesa di conoscere i criteri con cui sono stati selezionati i 27 ricercatori licenziati e ad oggi non sappiamo se il numero resterà tale». Il timore è che i primi tagli possano precludere al futuro smantellamento del sito, che finora era considerato il più grande laboratorio di ricerca e sviluppo del Centro Sud specializzato in telecomunicazioni ed elettronica. La Intecs è subentrata a settembre del 2011 al gruppo Compel.

Secondo i sindacati, si tratta dell'ennesima azienda che arriva all'Aquila promettendo investimenti e poi licenzia.

Romana Scopano

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