Federico: il Piano casa ce lo approviamo da soli

Il sindaco replica ai costruttori e bacchetta l’opposizione: «La seduta della commissione è andata deserta, ma porto il punto in consiglio»

SULMONA. Piano casa, avanti tutta. Il sindaco Fabio Federico non ci sta a essere accusato di "tentennare" nell'affrontare una decisione importante per il futuro della città e accelera i tempi di recepimento della legge regionale dedicata al Piano casa. Nei giorni scorsi, l'Ance, l'associazione dei costruttori, non ha risparmiato critiche all'operato del Comune. Di fatto, la commissione che avrebbe dovuto dare il via libera al documento è andata deserta. Una situazione che ha fatto masticare amaro anche il presidente del consiglio comunale Nicola Angelucci, il quale si è appellato al buon senso dei consiglieri comunali. Dalla Regione è stato confermato che il termine del 29 gennaio non è perentorio per il recepimento da parte dei Comuni. «Se la commissione è andata deserta è perché mancava la minoranza», tuona il primo cittadino, «l'esecutivo non sta certo con le mani in mano, stiamo lavorando ed è nei nostri obiettivi recepire quanto prima il Piano casa». Con l'esternalizzazione definitiva dei servizi comunali, il recepimento del Piano casa rappresenta uno tra gli ultimi obiettivi del programma di mandato dell'amministrazione di centrodestra. Il recepimento del provvedimento darebbe una boccata d'ossigeno anche al settore edile che, negli ultimi anni, ha registrato una caduta libera con picchi di disoccupazione pari al 30%. Anche l'assessore delegato all'Urbanistica, Paolo Di Mascio, auspica una rapida approvazione. «Anche se il recepimento della legge sul piano casa», interviene, «non prevede un termine di scadenza perentorio, sarebbe stato forse utile e semplice provvedere a convocare il consiglio comunale secondo le modalità di urgenza previste dal regolamento. Infatti, l'approvazione entro il termine avrebbe consentito da subito di dare una boccata di ossigeno al settore edile in forte affanno». Di Mascio ritiene che «sia più importante il raggiungimento di un obiettivo piuttosto che l'utilizzo strumentale di ritualità amministrative». Una posizione in linea con il sindaco. «Sono pronto», riprende Federico, «a portare il provvedimento in consiglio comunale anche senza il parere della commissione perché abbiamo intenzione di andare avanti senza esitazioni. Ma i cittadini dovranno partecipare all'assise e vedere i consiglieri che voteranno a favore e quelli che voteranno contro il provvedimento».

Chiara Buccini

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