Fiera della Perdonanza migliaia in centro storico
Nonostante la pioggia il giro d’affari per gli ambulanti è stato soddisfacente Fra i banchi anche alcuni commercianti che hanno i negozi inagibili
L’AQUILA. Un esperimento riuscito «benissimo» almeno fino al primo pomeriggio. Poi sono arrivati due acquazzoni con vento e grandine a rovinare la seconda Fiera della Perdonanza, un’idea della Fiva Confcommercio che cerca di inventarsele di tutti i colori per creare opportunità di lavoro ai suoi commercianti ambulanti.
Nonostante alle 14 sia arrivato il primo acquazzone, che dopo aver concesso qualche minuto di pace è poi tornato ancora più violento, 5mila persone si sono riversate ieri mattina dalle 9 all e 13 fra viale Gran Sasso, la zona dello Stadio e via Castello, dove sono state posizionati 60 banchi provenienti da Lazio, Emilia Romagna, Marche, ma anche da tutto l’Abruzzo e, naturalmente, dall’Aquila. Buone le vendite per le bancarelle di abbigliamento, articoli per la casa, mercerie, prodotti eno-gastronomici, frutta e verdura, libri: «La gente ha passeggiato, guardato e comprato parecchio», ha detto il presidente della Fiva, Alberto Capretti, «almeno fino a ora di pranzo».
C’erano anche due commercianti che hanno i negozi inagibili e che, dopo il sisma, non sono riusciti a fare ripartire la loro attività ma, per niente scoraggiati, non hanno gettato la spugna acquistando una licenza da ambulanti. C’è anche questo, nella Perdonanza Celestiniana: il coraggio di chi non si è fermato rimettendosi in gioco. E adesso, tutte le mattine, Ciccozzi (storica merceria) e Bologna (negozio che in via Tre Marie vendeva fra le altre cose prodotti per le calzature), invece di aprire le saracinesche dei loro vecchi negozi, aprono gli ombrelloni delle bancarelle. Poi, verso le 12, è arrivata la perturbazione Beatrice, che ha divelto ombrelloni e gettato a terra la merce, convincendo gli ambulanti a chiudere baracca e burattini e andare via.
«Queste manifestazioni vanno fatte più frequentemente», ha commentato Capretti, «l’amministrazione comunale è ben disposta ad appoggiarle, perché fanno muovere l’economia locale in un periodo di crisi dei consumi». La prova del nove, tuttavia, ci sarà fra qualche giorno, al rientro degli aquilani dalle ferie quando, si spera, ci sarà un aumento del lavoro per gli ambulanti a piazza d’Armi. «Dopo una partenza sprint a giugno, con i parcheggi sempre tutti pieni», spiega il presidente della Fiva, «a metà luglio e per tuto il mese di agosto c’è stato un brusco calo delle presenze e delle vendite». Ma come sta andando la Perdonanza da un punto di vista economico? «Con luci e ombre», ha chiarito l’assessore alle Attività produttive Marco Fanfani. «I negozi che hanno riaperto in centro, 20-25 in tutto, ai quali si aggiungono bar, ristoranti e pizzerie, stanno lavorando molto». Non va bene, invece, «la ricettività», ha aggiunto Fanfani. Gli alberghi, insomma, sono per lo più vuoti. (m.g.)
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