«Filetto, un paese dimenticato»
La protesta: non siamo cittadini di serie B. Ecco le richieste al Comune dell’Aquila
L’AQUILA. «Cittadini serie B». Così si sentono trattati i residenti di Filetto, piccola frazione aquilana alle prese non solo con la ricostruzione, ma con problemi vecchi e nuovi «mai risolti per volontà di amministrazioni di di destra e di sinistra», si legge in una lettera fatta pervenire al Centro e firmata da decine di cittadini, «e che abbandonano il nostro paese». Una situazione che si è aggravata dopo il sisma. I problemi legati alla ricostruzione si aggiungono a quelli ordinari di un borgo destinato allo spopolamento. «Qui vivono poco più di 300 persone», si legge ancora nella lettera, «ci sentiamo presi in giro dal sindaco Massimo Cialente e dall’assessore Alfredo Moroni. Siamo considerati cittadini di “serie B”, viene realizzato qualcosa di buono soltanto nelle zone in cui c’è la rappresentanza di qualche consigliere». Le questioni da risolvere a Filetto «sono da anni le stesse», denunciano i cittadini. Ossia: «L’allargamento della piazza della chiesa e del cimitero», ricordano i cittadini firmatari della lettera, «un piccolo allargamento di via Fontebella, elisoccorso e risistemazione dei locali comunali». Per quanto riguarda la piazza di Filetto «basterebbe un allargamento di soli 300 metri quadrati, che l’amministrazione comunale dovrebbe acquisire o espropriare». Un problema che venne già sollevato nel 2010 dal deputato Alvaro Jovannitti. Su questo come su tutti gli altri aspetti i residenti di Filetto chiariscono di aver lasciato «ampia documentazione» e di fronte al silenzio ora alzano il tono: «L’amministrazione comunale è assente in tutti i sensi. Per i problemi di ieri e di oggi i nostri rappresentanti hanno sempre recitato una farsa con la deposizione della corona al monumento ai Caduti del 25 aprile. Per noi cittadini la pazienza ha un limite».
Marianna Gianforte
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