Fp Cgil, proclamato lo stato di agitazione della polizia penitenziaria a Sulmona
Nei giorni scorsi da un detenuto sono arrivate minacce al direttore. E ieri tre agenti sono stati aggrediti: hanno dovuto fare ricorso alle cure mediche per le contusioni riportate
SULMONA. La Fp Cgil polizia penitenziaria ha proclamato lo stato di agitazione del personale in servizio nel carcere di Sulmona dopo che nei giorni scorsi il direttore del penitenziario, Stefano Liberatore, è stato minacciato da un detenuto. Secondo quanto ricostruito, non avendo ricevuto un permesso dal tribunale di sorveglianza dell'Aquila, l'uomo, collaboratore di giustizia, si era prima scagliato contro gli agenti penitenziari, poi aveva minacciato di morte il direttore, tentando anche di aggredirlo; a fermarlo in tempo sono stati i baschi blu in servizio.
Il sindacato ha rivolto "un appello urgente affinché si affrontino con tempestività e serietà le problematiche strutturali e organizzative dell'istituto". Lo stato di agitazione è stato proclamato per tutelare chi da tempo è costretto a svolgere il proprio lavoro in condizioni critiche per "carenza di personale e una gestione sanitaria inadeguata" mettendo a rischio "la propria sicurezza e il proprio benessere". Una situazione che, sottolineano dal sindacato, "l'imminente apertura del nuovo padiglione rischia di compromettere ulteriormente, portando a un esito disastroso non più gestibile dall'attuale contingente di polizia penitenziaria".
E ieri, a conferma del clima di tensione che si respira, tre agenti sono stati aggrediti da un gruppo di detenuti: per questa ragione hanno dovuto fare ricorso alle cure mediche, fortunatamente non riportando gravi ferite ma solo alcune contusioni. L’episodio è stato stigmatizzato da Giuseppe Ninu, segretario del Sappe Abruzzo.
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