l’uomo arrestato per stalking
Fugge di casa con la figlia perseguitata dal suo ex
L’AQUILA. Un giovane aquilano di 26 anni, del quale il Centro non riporta le generalità per tutelare la riservatezza delle parti lese, tra cui un minorenne, è stato posto ieri agli arresti...
L’AQUILA. Un giovane aquilano di 26 anni, del quale il Centro non riporta le generalità per tutelare la riservatezza delle parti lese, tra cui un minorenne, è stato posto ieri agli arresti domiciliari su decisione dell’autorità giudiziaria.
L’accusa è quella di aver molestato l’ex compagna che da lui ha avuto anche un figlio. La donna, assistita dall’avvocato Carlotta Ludovici, ha denunciato le persecuzioni e si era anche rivolta al Centro antiviolenza.
Dopo un apparente periodo di serenità familiare, l’uomo ha iniziato a tenere un comportamento insostenibile: secondo l’accusa ha alzato le mani nei confronti della compagna la quale, al limite dello stremo e a seguito di innumerevoli minacce e soprusi, si è vista costretta a dover cambiare abitazione per preservare la propria incolumità personale e soprattutto al fine di salvaguardare quella della propria bambina. «Neanche questo», ha commentato Ludovici, «è stato sufficiente a far sì che la donna potesse vivere la sua vita serenamente, insieme alla piccola, poiché l’uomo era solito presentarsi negli orari più improponibili sotto l’abitazione o sul posto di lavoro della sventurata, contro la quale inveiva con minacce e parole pesanti e soprattutto offensive. Dopo reiterate vessazioni sia fisiche che psichiche, il sospettato è giunto all’apice della violenza con minacce di morte rivolte nei confronti dell’allora compagna e madre di sua figlia e ha continuato a perseguitarla, assillandola e stalkerizzandola quotidianamente, con telefonate continue e ripetute nell'arco della giornata. Tale situazione ha portato la donna a un evidente stato di ansia e paura, tanto da non poter più uscire di casa da sola, nemmeno per recarsi al lavoro».
Nei prossimi giorni l’accusato sarà interrogato dal giudice.
©RIPRODUZIONE RISERVATA.
L’accusa è quella di aver molestato l’ex compagna che da lui ha avuto anche un figlio. La donna, assistita dall’avvocato Carlotta Ludovici, ha denunciato le persecuzioni e si era anche rivolta al Centro antiviolenza.
Dopo un apparente periodo di serenità familiare, l’uomo ha iniziato a tenere un comportamento insostenibile: secondo l’accusa ha alzato le mani nei confronti della compagna la quale, al limite dello stremo e a seguito di innumerevoli minacce e soprusi, si è vista costretta a dover cambiare abitazione per preservare la propria incolumità personale e soprattutto al fine di salvaguardare quella della propria bambina. «Neanche questo», ha commentato Ludovici, «è stato sufficiente a far sì che la donna potesse vivere la sua vita serenamente, insieme alla piccola, poiché l’uomo era solito presentarsi negli orari più improponibili sotto l’abitazione o sul posto di lavoro della sventurata, contro la quale inveiva con minacce e parole pesanti e soprattutto offensive. Dopo reiterate vessazioni sia fisiche che psichiche, il sospettato è giunto all’apice della violenza con minacce di morte rivolte nei confronti dell’allora compagna e madre di sua figlia e ha continuato a perseguitarla, assillandola e stalkerizzandola quotidianamente, con telefonate continue e ripetute nell'arco della giornata. Tale situazione ha portato la donna a un evidente stato di ansia e paura, tanto da non poter più uscire di casa da sola, nemmeno per recarsi al lavoro».
Nei prossimi giorni l’accusato sarà interrogato dal giudice.
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