Gabrielli: "L'Aquila non è come Sodoma e Gomorra"

Il prefetto di Roma in città per il premio Fondazione Carispaq per la solidarietà. La visita alla basilica di San Bernardino e l’incontro con il comitato per il Giubileo

L’AQUILA. «Questa città non è Sodoma né Gomorra, non esiste un luogo maledetto del malaffare. Esiste, invece, un problema di legalità nei luoghi in cui ci sono grandi interessi e grandi quantità di denaro». Il prefetto di Roma e commissario per il Giubileo straordinario Franco Gabrielli ha risposto così alle domande dei cronisti che lo hanno interrogato sull’esistenza di un “sistema L’Aquila” a proposito dell’inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari l’ex vicesindaco Roberto Riga e l’imprenditore Massimo Mancini.

Gabrielli è arrivato all’Aquila con la sua Fiat Panda verde, da solo, bruciando tutti sui tempi.

Doveva intervenire soltanto nel pomeriggio per consegnare, nell’Auditorium del Parco, alla presidente dell’associazione Aptdh (per la promozione e la tutela dei diritti nell’handicap), Anna Rita Felici, il premio Fondazione Carispaq per la solidarietà: 10mila euro a sostegno di una piccola associazione che si prende cura di chi ha disabilità fisiche e mentali, arriva dove non arrivano le famiglie, e che con il sisma ha avuto una montagna di difficoltà. Invece, in tarda mattinata, un’aggiunta al programma con un rapido incontro con i componenti del Comitato aquilano per il Giubileo, con cui ha voluto visitare un solo luogo del centro storico: la basilica di San Bernardino tornata a nuova vita lo scorso 2 maggio.

A fare da Cicerone c’era padre Quirino Salomone. «Vederla così ristrutturata mi rende felice», ha detto Gabrielli. «L’ho lasciata piena di macerie e coperta di tubi Innocenti. Segno che, nonostante le difficoltà e le inchieste che fanno emergere casi di corruzione, all’Aquila ci sono amministratori, professionisti, operatori che fanno il loro dovere».

Per Gabrielli – che, dice, «in questa città ho lasciato il cuore» – le inchieste giudiziarie denotano che «c’è qualcuno che, nel nostro Paese, il malaffare lo scopre».

Ci si deve preoccupare, insomma, «di più per una situazione dove tutto fila liscio». E poi l’esortazione a essere «più positivi, specie alle porte del Giubileo che per L’Aquila sarà una grande occasione perché è la terra che ha dato i natali al precursore di Papa Francesco: Papa Celestino V».

E nel declinare con un lapidario «negativo» un’eventuale proposta a candidarsi come sindaco a Roma, scherzandoci su con una battuta – «Cialente è già pronto» – una volta all'Auditorium si è rivolto proprio «all’amico Cialente», ricordando che «quasi gli scoppiavano le coronarie quando, poche settimane dopo il sisma, si voleva introdurre una norma che avrebbe permesso ai dipendenti pubblici dell’Aquila di spostarsi a Pescara».

Per il capoluogo di regione avrebbe significato un esodo. Il sindaco Massimo Cialente ha ricordato il ruolo fondamentale svolto per anni «dagli oltre 17mila volontari che hanno aiutato gli aquilani sfollati e traumatizzati». Il senso che si vuole dare al Premio Fondazione Carispaq per la solidarietà è, d’altra parte questo: «Restituire in termini di sostegno agli operatori della solidarietà», ha detto il presidente Fanfani, «tutto l’aiuto che abbiamo avuto come città». Il Comune, proprio in questi giorni, ha trovato due alloggi della new town di Coppito che saranno messi a disposizione e unificati per l’Aptdh.

Marianna Gianforte

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