Gasdotto, la difesa della Snam
L’azienda: «Si tratta di un impianto privo di rischio sismico e senza impatto ambientale»
SULMONA. Gli ultimi rilievi sul rischio sismico condotti dal geologo Francesco Aucone su incarico dei Comitati cittadini per l’ambiente non preoccupano la Snam, che torna a difendere il progetto di centrale e metanodotto Rete Adriatica.
«L’impianto ha una valenza strategica per il sistema nazionale di trasporto del gas», sottolineano dalla società, «perché garantirebbe la copertura del fabbisogno energetico del Paese nel medio-lungo termine attraverso l’incremento delle capacità dei punti di entrata della rete italiana».
Secondo Snam, poi, questo è «il tracciato migliore per continuità, sicurezza e compatibilità ambientale». «Dal punto di vista tecnico-ingegneristico, Rete Adriatica è stata progettata individuando cinque tratti funzionalmente autonomi», afferma Snam, «ogni tratto è cioè in grado di svolgere la propria funzione indipendentemente dagli altri. A eccezione di alcuni determinati punti di linea, dove sono installate le valvole di intercettazione, le condotte Snam sono sempre completamente interrate e non producono impatti ambientali di rilevanza durante la fase di esercizio. Più precisamente, non causano emissioni acustiche, inquinamenti atmosferici e frammentazioni di habitat».
Sull’impianto di compressione di Sulmona, Snam sostiene che si tratta di «un’opera fondamentale e sicura. In Italia sono attualmente già attivi lungo la rete di trasporto Snam 11 impianti con analoghe funzioni. L’impianto di compressione di Sulmona risulta fondamentale per consentire il trasporto, oltre che dei quantitativi previsti provenienti dai punti di entrata da Sud, 25 milioni di metri cubi standard al giorno, anche dei quantitativi giornalieri aggiuntivi previsti per il campo di stoccaggio Stogit di Fiume Treste che per volumi di stoccaggio e capacità di punta è il primo in Italia. L’opera assicurerà agli abitanti ed alle attività produttive dei territori attraversati maggiori disponibilità di gas metano in sostituzione dei tradizionali combustibili fossili, maggiormente inquinanti».
E il rischio sismico? «La storia e i test effettuati», replica Snam, «dimostrano che non c’è nessun rischio sismico. Il tracciato dei metanodotti è stato definito scegliendo i lineamenti morfologici e geologici più sicuri e comunque lontani dalle aree interessate, anche solo potenzialmente, da dissesti idrogeologici o sismici. In sede progettuale sono stati naturalmente presi in considerazione gli effetti diretti di un sisma potenziale sulle tubazioni interrate, sottoponendo il metanodotto in progetto a verifica strutturale allo scuotimento sismico. I risultati di tali verifiche hanno, di fatto, evidenziato l’idoneità dello spessore della tubazione. Le condotte Snam sono periodicamente controllate dall’interno con apparecchiature automatiche che rilevano qualsiasi variazione di spessore dell’acciaio e i fenomeni corrosivi eventualmente in atto».
Secondo il parere di Snam, infine, «l’opera è compatibile con l’ambiente. Lungo i tracciati saranno eseguiti rimboschimenti per complessivi 47 ettari circa».
©RIPRODUZIONE RISERVATA