Gli 007 aprono le porte all’Università

Il sottosegretario Minniti: l’Intelligence non poteva non ascoltare la voce degli studenti aquilani

L’AQUILA. Dall’atmosfera grigia di sospetti e diffidenza alla stagione della fiducia conquistata sul campo. L’apertura ai cittadini premia i Servizi e cambia anche la word cloud con cui è percepito il comparto Intelligence, sempre più impegnato a promuovere una cultura della sicurezza partecipata. Lo strumento non convenzionale al servizio del Paese guarda al futuro puntando su giovani, ricerca e innovazione. Domani alle 11, nell’aula magna dell’edificio «Alan Turing» (Polo universitario di Coppito, blocco zero), si terrà un nuovo incontro del roadshow «Intelligence live», che da ottobre 2013 vede il Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica dialogare coi giovani nelle principali università italiane, mettendo in cantiere collaborazioni con i principali centri di ricerca e di eccellenza. «Di fronte alla minaccia di un terrorismo molecolare che mette in pericolo la nostra libertà, l’obiettivo è fare rete per garantire la sicurezza di tutti i cittadini», spiega il sottosegretario Marco Minniti, autorità delegata per la sicurezza della Repubblica. «L’Aquila», aggiunge, «segna la ventesima tappa del roadshow Intelligence live negli atenei italiani ma questo non è solo un appuntamento, è un segno di fiducia e di speranza. L’Intelligence non poteva non ascoltare la voce dei giovani universitari di questa città che ha dimostrato al mondo di non mollare. La forza di queste intelligenze», aggiunge Minniti, «deve essere valorizzata anche dal Comparto Intelligence, che allarga il perimetro e guarda al futuro reclutando nuove e qualificate competenze per essere all’altezza di sfide senza confine. In quasi due anni di questo nostro viaggio nelle università italiane», rimarca il sottosegretario, «non raccontiamo i “segreti del castello” ma una visione aperta al nuovo e al futuro da costruire insieme».

Ricordata da Minniti l’assunzione di 30 giovani universitari che hanno fatto domanda ed entreranno a far parte delle Agenzie. «Per la prima volta», afferma, «abbiamo un contingente di ragazzi e ragazze che lavoreranno nell’Intelligence senza passare per i tradizionali canali di reclutamento, che sono le forze di polizia e le forze armate». Dopo i saluti introduttivi affidati alla rettrice Paola Inverardi, il programma prevede il confronto dal titolo «Fare sistema per capire la complessità», con gli interventi di Minniti, Isabella Corradini, docente di Psicologia sociale, Filippo Mignosi, docente di Informatica e di Francesco Sidoti, docente di Criminologia. A seguire, «Intelligence ... conosciamola meglio», con i contributi di Bruno Valensise, direttore della Scuola di formazione per la sicurezza e di Paolo Scotto di Castelbianco, responsabile della comunicazione istituzionale del dipartimento Informazioni per la sicurezza.

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