Gli bruciano di nuovo l’auto. «Aiutateci»
Piromani accaniti contro D’Alessandro: due volte in 8 mesi. La figlia: «Ci sentiamo indifesi»
AVEZZANO. In un paio di anni otto auto incendiate sulla stessa strada, due delle quali, a distanza di poco più di due mesi, di proprietà dello stesso anziano. «Ha dell’incredibile quello che stiamo subendo e siamo sconcertati dal fatto che nessuno interviene per porre rimedio», commenta Fiorenza D’Alessandro, la figlia di Mario, il proprietario dell’auto, cui l’altra notte, in via Dei Marsi, qualcuno ha dato fuoco per la seconda volta. Il primo episodio risale alla fine di maggio. In piena notte D’Alessandro, che ha 81 anni, e sua moglie furono svegliati da un boato e dalla forte luce che proveniva dalle finestre. La loro auto era stata incendiata da qualcuno che velocemente aveva fatto perdere le proprie tracce. I vigili del fuoco dovettero lavorare ore per spegnere le fiamme e mettere in sicurezza la zona, evitando che il fuoco coinvolgesse anche altre auto. Da qui la prima denuncia da parte della famiglia D’Alessandro, alla polizia del commissariato di Avezzano. «All’epoca dovemmo ritinteggiare tutta la casa», commenta la figlia di D’Alessandro, «l’auto era da gettare e per questo ne abbiamo comprata un nuova. I miei genitori sono anziani e invalidi. Già a maggio lo spavento li ha turbati molto, adesso un nuovo episodio. Non capiamo come sia possibile che chi agisce lo faccia rimanendo impunito».
L’episodio di maggio ha già destato molta preoccupazione tra i residenti, tanto che è partita una petizione cui ha già aderito un centinaio di persone. «La petizione l’abbiamo portata in Comune», va avanti D’Alessandro, «c’è bisogno di più sicurezza e di telecamere. L’altra notte è stata una fortuna che i miei siano subito usciti e abbiano spento le fiamme con una pompa e dei secchi. A mio padre abbiamo dovuto dare delle gocce per calmarlo. Sono anziani e sono brave persone. Non abbiamo mai avuto problemi con nessuno, tanto meno con la giustizia». «Abbiamo di nuovo presentato una denuncia e ora confidiamo nel lavoro degli inquirenti», conclude, «qualcuno mi ha suggerito di togliere la piastrella con il nome da fuori casa dei miei, potendosi trattare di un dispetto a qualche omonimo ma trovo questa cosa inconcepibile. L’auto ha subìto danni per almeno tremila euro e viviamo nella paura. Aspettiamo una risposta anche dall’amministrazione affinché ci aiuti a rendere più sicuro il quartiere». (m.t.)
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