Gran Sasso, imprenditori all’attacco del Comune
«Gransasso 360»: inascoltati i nostri appelli, ora siamo al disastro «L’Aquila che vogliamo»: il sindaco chiarisca la trattativa con Invitalia
L’AQUILA. La gestione passata e presente del Centro turistico del Gran Sasso continua a far discutere. Dopo l’intervento di alcuni giorni fa del consigliere di Appello per L’Aquila, Ettore Di Cesare, che aveva denunciato «la mancanza di molti verbali delle riunioni del consiglio d’amministrazione dall'inizio dell'anno fino a oggi», il dibattito prosegue. L’associazione «Gransasso 360» scrive in una nota che «fin dal maggio del 2010 avevamo chiesto l'intervento degli organi competenti su queste problematiche. Ma non ci si deve soffermare solo su verbali, redatti e non, bensì portare alla luce talune scellerate gestioni che hanno condotto la nostra stazione invernale al dissesto finanziario». «Ma ci chiediamo: perché solo oggi si accendono i riflettori sul Centro turistico del Gran Sasso? Perchè non due anni fa quando la già grave situazione in cui si trovava aveva speranze di essere risolta? ».
Ricostruisce la vicenda del Centro turistico degli ultimi due anni il consigliere che fa capo al movimento L’Aquila che vogliamo, Vincenzo Vittorini. «Dalla fine del 2010 si parla dell'ingresso di Invitalia (Sviluppo Italia) nel Centro turistico», si legge in una nota. «In consiglio comunale venne rilevata la mancanza di bando pubblico. Il presidente Miconi fece riferimento alla trattativa con Invitalia della quale e il sindaco Cialente si dimostrò protagonista. Nell'aprile 2011 non si parlava ancora di evidenza pubblica dell'operazione e in consiglio è stato chiesto conto al sindaco anche della proposta di project financing giunta al comune. A quel punto, a trattativa avanzata, la privatizzazione è stata trasformata in “aumento di capitale sociale”. All'improvviso Miconi si è dimesso. In stato di vacatio Cialente ha continuato a pilotare la trattativa con Invitalia e si è preparato a sostituire il presidente. In questo contesto è stato emanato l'avviso pubblico per l'aumento del capitale sociale e nominato presidente del Centro turistico un uomo “vicino” a Invitalia, che intanto non ha risponsto all'avviso pubblico per l'aumento del capitale sociale. Stesso destino per il secondo avviso: nessuna risposta. La procedura prevede a questo punto la trattativa privata. Con chi?», chiede Vittorini. «Come mai Invitalia non ha risposto? Sono corrette le procedure di bocciatura del project financing, quelle di passaggio da privatizzazione ad aumento di capitale sociale, quelle di pubblicazione di avvisi e bandi e quelle di nomina degli ultimi due presidenti? L’Aquila che vogliamo sarà sempre impegnata in consiglio comunale a fare chiarezza e a dare la massima trasparenza all’attività dell’amministrazione cittadina e delle società partecipate».
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