«Ho donato un rene Così il mio amico può riavere la vita»
Parla il commerciante protagonista dell’atto d’amore Dimessi ieri dall’ospedale del Colorado: stiamo bene
PESCASSEROLI. Ha lasciato ieri l’ospedale Pietro Scarponi, il commerciante di Pescasseroli da qualche giorno in Colorado per sottoporsi all'operazione di donazione di rene a Carlo Marzano, figlio di un caro amico. Anche a chilometri di distanza, dall’altro capo della cornetta, la sua voce appare tranquilla e dalle sue parole traspaiono la gioia e la grande soddisfazione di aver potuto aiutare il figlio di un caro amico da tre anni in dialisi. «Siamo entrambi a casa di Carlo a Denver» ha scritto ieri pomeriggio in un sms «stiamo bene e ieri mattina abbiamo lasciato l’ospedale in cui abbiamo subito l’operazione».
Riguardo invece alla decisione di sottoporsi all’intervento chirurgico Pietro Scarponi (conosciuto da tutti in paese anche per essere stato candidato sindaco nell’ultima tornata elettorale, oltre che amministratore nella giunta di Nunzio Finamore), ha detto semplicemente: «L'ho fatto per amicizia nei confronti di un amico fraterno, del padre di Carlo, con il quale ho un legame molto forte. Quando Carlo ha avuto il rigetto del rene che gli era stato donato dalla sorella non ho avuto esitazioni e mi sono messo subito a disposizione della famiglia».
Una decisione, quella che ha portato Pietro Scarponi a volare sin nel lontano Colorado, che è stata immediata e portata avanti negli anni con determinazione, al punto da portarlo a sottoporsi anche ad un attento regime alimentare per essere in piena forma in vista dell’operazione. «Quando ho detto a tutti ciò che avevo intenzione di fare» ha proseguito Scarponi nella sua telefonata «tutti mi prendevano in giro e nessuno credeva che sarei arrivato fino in fondo. Invece non è stato così, come dimostra il fatto di essere qui in Colorado. Il mio gesto, insieme a quello degli altri donatori, ha permesso a Carlo e ad altre due persone di ricevere un nuovo rene e dare inizio così ad una vita finalmente normale. Il mio rene, infatti, non è andato direttamente a Carlo, con il quale non avevo compatibilità assoluta, ma ad un’altra persona, secondo un complesso progetto che viene realizzato qui in America».
Proprio negli Stati Uniti, infatti, è stato messo a punto un programma algoritmico che immagazzina i dati genetici di tutti i soggetti coinvolti nella donazione di organi. Da questo sistema è nato il progetto “Cross o paired donatione” grazie al quale i donatori non compatibili si incrociano con un’altra coppia che ha lo stesso problema.
Nel caso che vede Scarponi come protagonista è stato realizzato un triplice incontro caratterizzato dal fatto che le sei persone coinvolte vivono in tre stati diversi, Missouri, Oregon e Colorado. L’operazione, oltre che per Carlo, ha avuto successo anche per le altre due persone sottoposte a trapianto. Intanto, a Pescasseroli tutti seguono l'evolversi della situazione con grande trepidazione, in attesa del ritorno a casa da Denver del loro concittadino, previsto per domenica 29 giugno.
Il suo gesto, infatti, è ammirato da tutti, anche del vicesindaco Stefania Tudini, che pur essendo stata sua avversaria politica nelle ultime elezioni non ha esitato ad esprimere parole di ammirazione e orgoglio nei suoi confronti. «Un gesto» ha detto la Tudini «che pochi avrebbero avuto il coraggio di compiere».
Claudia Sette
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