I sommozzatori delle tendopoli
I trenta volontari di “Insieme nel blu” gestiscono il campo di Ocre.
OCRE. Sono specializzati in interventi subacquei sulla riviera adriatica, ma il dipartimento centrale della Protezione civile ha affidato loro la gestione di una delle tendopoli più in alto dell’intera area del cratere. Si tratta dei 30 volontari dell’associazione “Insieme nel blu” di Pescara impegnati nel campo di San Martino d’Ocre, a quota 1100 metri, distante una ventina di chilometri dal capoluogo. Il gruppo, coordinato da Sergio Cipolla, è al lavoro ininterrottamente dal 6 aprile.
Il gruppo, che costituisce in sé un’unità di protezione civile su base regionale, è stato tra i primi a raggiungere L’Aquila per prestare i primi soccorsi. Fin dalle prime ore del mattino, i sommozzatori hanno prestato i primi soccorsi in strada e hanno collaborato attivamente con le altre squadre di Protezione civile nell’evacuazione dell’ospedale. Nei giorni successivi, a seguito delle disposizioni del coordinamento nazionale, il gruppo è stato indirizzato nel comune di Ocre. «Abbiamo organizzato i nostri mezzi», ha spiegato il responsabile Sergio Cipolla, «per un primo sopralluogo della zona e abbiamo raggiunto la frazione di San Martino, trovando decine di persone all’addiaccio».
Nel primo mese le temperature, specie nelle ore notturne, scendevano spesso sotto lo zero e una delle priorità era quella di assicurare a più persone possibile un riparo. In accordo con il sindaco del paese Gianmatteo Riocci, l’associazione ha cominciato ad allestire una tendopoli per i 116 abitanti della frazione sfruttando come punto di riferimento la sede della polisportiva di San Martino. L’intervento di allestimento della tendopoli non ha certo impedito ai volontari di continuare a collaborare ai soccorsi. «E’ stata terribile l’esperienza degli scavi», ha raccontato Cipolla, «in particolare quelli nell’orfanotrofio.
Ogni tanto, un segnale di speranza, come la donna di Tempera, ritrovata viva tra le macerie grazie anche all’aiuto delle unità cinofile della Guardia di finanza e dei vigili del fuoco», ha aggiunto facendo riferimento all’incredibile storia di Maria D’Antuono, 98 anni, tratta in salvo 30 ore dopo la scossa della notte del 6 aprile. «Abbiamo toccato con mano storie personali di una tragedia di dimensioni enormi», ha detto ancora il responsabile del campo, «come quella dell’anziano di 86 anni che vagava in quello che restava di Casentino Alta, paese fantasma. E le tante visite tra le rovine di San Gregorio per recuperare oggetti cari o necessari».
Il resto fa parte del quotidiano, con una tendopoli da mandare avanti facendo fronte alle necessità primarie e pensando anche a ricreare un tessuto sociale. Sport, giochi all’aperto ma anche proiezioni, grazie alle donazioni private come il televisore Lcd di 50 pollici, con un bel decoder digitale terrestre e un amplificatore eccezionale arrivato a San Martino grazie al contributo di Ernani Barretta di Pescosansonesco. Molto è affidato alla simpatia dei dirigenti della polisportiva locale, come Nevio Di Pasquale il vice presidente della polisportiva San Martino e Mario Di Pasquale.
In vista dell’estate, l’associazione sta programmando delle gite sulla costa, dove gli abitanti della tendopoli - rimasti una settantina dopo i primi rientri nelle case agibili - potranno conoscere le attività di “Insieme nel blu”. L’associazione costituisce l’unico nucleo sommozzatori di Protezione civile della regione Abruzzo e già dai prossimi giorni ripartirà con le attività di monitoraggio costiero, in supporto alla Capitaneria di porto. «Un volontario della Protezione civile» ha dichiarato a tal proposito Cipolla, «deve essere in grado di gestire tutte le emergenze, indipendentemente dal suo settore di specializzazione. Per, questo noi sommozzatori siamo pronti a gestire il nostro aiuto alla popolazione di San Martino, senza rinunciare agli interventi sulla costa.
Lo facciamo con la consapevolezza di riuscire a prestare la nostra opera in una situazione così allucinante, in cui occorre praticamente tutto. Si lotta con l’escursione termica che ci costringe ad accendere le stufette di notte e i climatizzatori di giorno». «Non siamo ancora fuori dalla fase di emergenza», ha aggiunto Cipolla lanciando un appello, «invitiamo chiunque volesse far parte di “Insieme nel blu” a operare come personale di supporto e quindi regalare il proprio tempo e le proprie energie a contattarci». Intanto, c’è tempo anche per un buon piatto di spaghetti alle vongole che i volontari hanno voluto condividere ieri con gli abitanti della tendopoli.
Il gruppo, che costituisce in sé un’unità di protezione civile su base regionale, è stato tra i primi a raggiungere L’Aquila per prestare i primi soccorsi. Fin dalle prime ore del mattino, i sommozzatori hanno prestato i primi soccorsi in strada e hanno collaborato attivamente con le altre squadre di Protezione civile nell’evacuazione dell’ospedale. Nei giorni successivi, a seguito delle disposizioni del coordinamento nazionale, il gruppo è stato indirizzato nel comune di Ocre. «Abbiamo organizzato i nostri mezzi», ha spiegato il responsabile Sergio Cipolla, «per un primo sopralluogo della zona e abbiamo raggiunto la frazione di San Martino, trovando decine di persone all’addiaccio».
Nel primo mese le temperature, specie nelle ore notturne, scendevano spesso sotto lo zero e una delle priorità era quella di assicurare a più persone possibile un riparo. In accordo con il sindaco del paese Gianmatteo Riocci, l’associazione ha cominciato ad allestire una tendopoli per i 116 abitanti della frazione sfruttando come punto di riferimento la sede della polisportiva di San Martino. L’intervento di allestimento della tendopoli non ha certo impedito ai volontari di continuare a collaborare ai soccorsi. «E’ stata terribile l’esperienza degli scavi», ha raccontato Cipolla, «in particolare quelli nell’orfanotrofio.
Ogni tanto, un segnale di speranza, come la donna di Tempera, ritrovata viva tra le macerie grazie anche all’aiuto delle unità cinofile della Guardia di finanza e dei vigili del fuoco», ha aggiunto facendo riferimento all’incredibile storia di Maria D’Antuono, 98 anni, tratta in salvo 30 ore dopo la scossa della notte del 6 aprile. «Abbiamo toccato con mano storie personali di una tragedia di dimensioni enormi», ha detto ancora il responsabile del campo, «come quella dell’anziano di 86 anni che vagava in quello che restava di Casentino Alta, paese fantasma. E le tante visite tra le rovine di San Gregorio per recuperare oggetti cari o necessari».
Il resto fa parte del quotidiano, con una tendopoli da mandare avanti facendo fronte alle necessità primarie e pensando anche a ricreare un tessuto sociale. Sport, giochi all’aperto ma anche proiezioni, grazie alle donazioni private come il televisore Lcd di 50 pollici, con un bel decoder digitale terrestre e un amplificatore eccezionale arrivato a San Martino grazie al contributo di Ernani Barretta di Pescosansonesco. Molto è affidato alla simpatia dei dirigenti della polisportiva locale, come Nevio Di Pasquale il vice presidente della polisportiva San Martino e Mario Di Pasquale.
In vista dell’estate, l’associazione sta programmando delle gite sulla costa, dove gli abitanti della tendopoli - rimasti una settantina dopo i primi rientri nelle case agibili - potranno conoscere le attività di “Insieme nel blu”. L’associazione costituisce l’unico nucleo sommozzatori di Protezione civile della regione Abruzzo e già dai prossimi giorni ripartirà con le attività di monitoraggio costiero, in supporto alla Capitaneria di porto. «Un volontario della Protezione civile» ha dichiarato a tal proposito Cipolla, «deve essere in grado di gestire tutte le emergenze, indipendentemente dal suo settore di specializzazione. Per, questo noi sommozzatori siamo pronti a gestire il nostro aiuto alla popolazione di San Martino, senza rinunciare agli interventi sulla costa.
Lo facciamo con la consapevolezza di riuscire a prestare la nostra opera in una situazione così allucinante, in cui occorre praticamente tutto. Si lotta con l’escursione termica che ci costringe ad accendere le stufette di notte e i climatizzatori di giorno». «Non siamo ancora fuori dalla fase di emergenza», ha aggiunto Cipolla lanciando un appello, «invitiamo chiunque volesse far parte di “Insieme nel blu” a operare come personale di supporto e quindi regalare il proprio tempo e le proprie energie a contattarci». Intanto, c’è tempo anche per un buon piatto di spaghetti alle vongole che i volontari hanno voluto condividere ieri con gli abitanti della tendopoli.
LA SOTTOSCRIZIONE DEL GRUPPO ESPRESSO I numeri di conto corrente utili