Il centro d’Abruzzo perde 600 abitanti: ora si corre ai ripari

25 Agosto 2022

Nel 2021 via l’1% dei residenti. Record a Sulmona e Cansano Dalla Regione due milioni di euro per l’assegno di natalità 

SULMONA. Seicentosessantatré abitanti in meno in un solo anno. In altre parole, il Centro Abruzzo tra il primo gennaio 2021 e il primo gennaio 2022 ha perso più dell’uno per cento dei suoi residenti. Lo dicono i dati ufficiali dell’Istat, che confermano lo spopolamento in atto da anni nelle aree interne dell’Abruzzo e anche e soprattutto nelle valli Peligna, Subequana e del Sagittario e nell’Alto Sangro. E la Regione corre ai ripari, tentando di convincere – con l’assegno di natalità – i residenti a diventare genitori.
I COMUNI PIù COLPITI
In termini assoluti il record nel Centro Abruzzo è della città di Sulmona, con ben 255 cittadini in meno (un calo dell’1,14%), mentre Pratola Peligna ne ha persi 62 (calo dello 0,87%). Tra i Comuni più grandi c’è anche Castel di Sangro, con 23 abitanti in meno in un anno (calo dello 0,35%). Ma molti di più ne ha persi Raiano: meno 55 (calo del 2,11%).
In proporzione, però, l’emorragia più grave è quella del Comune di Cansano, passato da 221 residenti a 205, facendo segnare un calo del 7,80% in un solo anno. Dei 205, al primo gennaio i minorenni erano soltanto 25. Non se la passano meglio Prezza (da 920 a 873, meno 5,38%), Anversa degli Abruzzi (da 318 a 304, meno 4,61%), Gagliano Aterno (da 244 a 234, meno 4,27%) e Campo di Giove (da 780 a 750, meno 4%).
LA MISURA DELLA REGIONE
È soprattutto per i piccoli Comuni – di tutto l’Abruzzo e non solo della zona – che la Regione ha deciso di stanziare i fondi per gli assegni di natalità. «Su proposta dell’assessore regionale alle Aree interne Guido Liris, la giunta regionale ha approvato il rifinanziamento della legge contro lo spopolamento dei Comuni montani per un importo complessivo di mezzo milione di euro per il 2023 e per 1,5 milioni di euro per il 2024», si legge in una nota, che continua: «Approvata a dicembre dello scorso anno, la legge prevede un assegno di natalità “quale misura specifica di sostegno per favorire l’incremento delle nascite e valorizzare la genitorialità nei piccoli Comuni di montagna”, che viene corrisposto in favore dei nuclei familiari per ogni figlio nato a decorrere dal 1° gennaio 2022 fino al compimento dei tre anni di età del bambino, o per ogni minore adottato o in affido a decorrere dal 1° gennaio 2022 fino al compimento dei tre anni di età del bambino o alla cessazione dell’affido qualora avvenga prima del compimento dei tre anni».
Quindi sulle cifre: «Vengono assegnati 2.500 euro l’anno ai nuclei familiari in cui il figlio nato, adottato o in affido sia riconosciuto disabile grave oppure in cui sia presente un solo genitore; 2.400 euro annui ai nuclei familiari per ogni primo figlio nato, adottato o in affido; 2.300 euro annui in favore dei nuclei familiari per ogni figlio nato, adottato o in affido successivo al primo. L’assegno spetta anche nei seguenti casi: parto plurimo; adozione o affido di più minori di età inferiore ai tre anni; nuovi nati/adottati/affidati all’interno dello stesso nucleo familiare nell’arco del triennio».
Aggiunge in conclusione la nota della Regione: «L’esecutivo ha poi dato il via libera al Piano integrato di attività e organizzazione (Piao) della Regione Abruzzo, che contiene l’aggiornamento delle schede obiettivi di alcuni settori dell’ente».
©RIPRODUZIONE RISERVATA