Il Centro si racconta ai suoi lettori con un omaggio a Papa Francesco

foto di Raniero Pizzi
Il via con un ricordo del Santo Padre, gran finale con l’intervista a Marianna Aprile e Telese. Prima uscita pubblica per la neo presidente dell’Odg, Marina Marinucci: «Questo giornale ha raccontato l’Abruzzo, è la mia casa»
L'AQUILA. Belli ed emozionati, otto studenti della Mazzini arrivano per primi all’auditorium del Parco. Per loro, che hanno provato a immaginare L’Aquila tra 50 anni nello speciale inserto per i 16 anni del sisma, la redazione del Centro riserva una sorpresa. Mentre prendono posto nelle penultime file arrivano giornalisti, artisti, amministratori e musicisti. E tra strette di mano e abbracci, con colleghi e lettori che si ritrovano, le luci si spengono e parte la melodia scritta da Ennio Morricone per la colonna sonora di Mission. Una preghiera in memoria di Papa Francesco che dà ufficialmente inizio all’evento del Centro tenutosi giovedì sera all’Aquila. Sul palco l’ouverture musicale è affidata al violino di Gaetano De Benedictis accompagnato da Carlo Cantelmi nel pezzo Gabriel’s Oboe.
Un omaggio toccante al Pontefice che prosegue, introdotto dal presentatore Luca Di Nicola a luci ancora spente, con il secondo contributo video, andato in onda su Matrix, dove le telecamere del Centro Televisivo Vaticano, per la prima volta nella storia, utilizzano un controcampo. Una rivoluzione nel giornalismo italiano perché allo sguardo del popolo verso il pontefice si aggiunge una finta soggettiva verso i fedeli. Ed è proprio su questo tema, la forza dell’informazione con il potere di cambiare e guidare le persone, le decisioni e le azioni, che sale sul palco, accolto da un applauso, il direttore Luca Telese. La nuova guida del quotidiano d’Abruzzo racconta il passaggio al “grandangolo” nella sala del Conclave. «Parlavo con i miei amici vaticanisti che pensavano fossero un trucco» racconta Telese «e scopro che don Dario Viganò aveva proposto al Papa la soggettiva riuscendo a far vedere quello che in duemila anni non aveva mai visto nessuno».
La serata dedicata all’informazione e alla cronaca, ripresa da Rete8 e trasmessa ieri sera, entra così nel vivo. Sale sul palco la neoeletta presidente dell’Ordine dei giornalisti d’Abruzzo, firma storica del quotidiano, Marina Marinucci. Dopo aver ricordato i suoi anni in redazione, la presidente si emoziona: «Il Centro è la mia casa», dice, «lo è ancora, anche se sono a un passo dalla pensione. È un giornale che ha saputo raccontare l’Abruzzo, ha fotografato tutte le realtà, soprattutto le periferie con tutte le fragilità sociali». Trentanove anni di storia, tra successi e anni bui. A raccontarli Roberto Raschiatore, Enrico Nardecchia e, soprattutto, Giustino Parisse, che con Tommaso De Benedictis e Alice Pagliaroli formano l’attuale redazione. Parisse ripercorrere gli anni del sisma.
«Per me dopo il 6 aprile» sottolinea Parisse «questo mestiere è diventato una missione; ho deciso di raccontare me stesso, la tragedia, ma soprattutto mi rendevo conto che bisognava fare uno sforzo in più, quello di restare. Fra cento anni ci giudicheranno per come abbiamo risanato e ricostruito la città». Così Nardecchia torna ai momenti della redazione-camper, alla tendopoli dell’ex Italtel a Pile. «Lì abbiamo dormito e mangiato, per poi fare il giornale», racconta. «Una sfida che non è mai finita», prosegue Raschiatore, «abbiamo raccontato il terremoto, oggi raccontiamo la ricostruzione». A seguire un omaggio al giornalista abruzzese Antonio Russo, inviato di guerra barbaramente ucciso.
È il momento di Domenico Ranieri, giornalista dell’ufficio centrale e già responsabile della redazione dell’Aquila, che intervista Gabriele De Angelis, presidente di Tua, società unica di trasporto. Dieci minuti di botta e risposta con al centro il progetto Maas, transizione digitale in corso, con servizi a chiamata particolarmente efficaci per le aree interne. «Una piattaforma che permetterà all’utente che acquisterà il biglietto a Torino, di arrivare a Roma e poi prendere una bici e programmarsi il viaggio fino a San Vito» spiega De Angelis. Sul palco, quindi, Benigno D’Orazio, amministratore delle Terme Popoli e Raiano, e Paride Vitale, imprenditore della comunicazione con l’Abruzzo nel cuore.
Ma è il momento della sorpresa per gli otto alunni della Mazzini. Salgono sul palco accolti da un applauso, Valerio Di Martino, Greta Natale, Beatrice Vaccarin, Alberto Biolchini, Samuele Lepidi e Mia Mastropietro, Aurora Graziani, Pierluigi Cicchetti. A tutti, Telese consegna il libro di Fontamara di Silone (in edicola con il giornale da martedì 29 aprile). E mentre la serata curata dalla Mirus comunicazione volge al termine, alle visioni futuristiche degli studenti, si contrappone il ricordo del 25 aprile nell’intervista doppia di Domenico Ranieri a Telese e alla giornalista di La7, Marianna Aprile. Anche qui ricordi, aneddoti e storie di giornalismo, tra sorrisi e applausi. Prossima tappa: Teramo.
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