Il Centro trapianti compie 10 anni
Il responsabile Famulari: «Dal 2001 eseguiti 380 interventi, servono sostegni alla nostra attività»
L’AQUILA. Sono 380 i trapianti effettuati dal 2001 a oggi nell’ospedale San Salvatore. Un traguardo importante per il centro trapianti Abruzzo-Molise , con sede nel capoluogo abruzzese, che ha cominciato la propria attività più di dieci anni fa.
Il compleanno della struttura è stato festeggiato ieri sera al Ridotto del teatro, in un incontro coordinato da Matilde Albani, con il responsabile del centro, Antonio Famulari, e il direttore artistico del Teatro stabile d’Abruzzo, Alessandro Preziosi. «Questa non vuole essere un’autocelebrazione, ma un’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica», ha esordito Famulari.
«Questi dieci anni trascorsi dall’attivazione del Centro hanno rappresentato una bella avventura», ha aggiunto il professore. Il centro regionale per i trapianti, istituito nel 1999 e attivato in maniera effettiva nel 2001, esegue i compiti istituzionali sia per la regione Abruzzo che per il Molise, come ha spiegato Famulari, docente della facoltà di Medicina e chirurgia dell’Ateneo aquilano. Il professore ha anche sottolineato come sia «necessario il supporto degli enti per procedere per questa strada». Un appello raccolto dai rappresentanti istituzionali presenti all’incontro: gli assessori Luigi D’Eramo della Provincia e Stefania Pezzopane del Comune e il rettore Ferdinando Di Orio. «Da soli non si va da nessuna parte, per questo chiediamo l’aiuto delle istituzioni. Mi rendo conto che si stanno facendo sforzi incredibili per far quadrare i conti con le poche risorse che ci sono, ma bisogna avere un grande spirito di collaborazione», ha aggiunto Famulari, prima di snocciolare i dati relativi agli ultimi sei mesi di attività.
Da gennaio a giugno 2012 ci sono state 96 donazioni di cornee, 100 epifisi femorali, 26 trapianti di rene. «Dati che confermano un successo che va anche oltre le aspettative», ha continuato il professore, «e che hanno reso il centro trapianti un punto di riferimento per l’Italia». Ma l’obiettivo è «crescere», spiega il medico. «Ci sono a oggi, 266 persone in lista di attesa all’ospedale aquilano per trapianti di rene, tutte persone dializzate».
In Abruzzo ci sono stati 12 donatori, di cui due aquilani. «Vi sono grato come cittadino, come attore e come papà», ha commentato Preziosi. «Vi sono vicino in questa importante battaglia. Gli aquilani hanno alcune peculiarità. Non siete facili, ma siete capaci di grandi cose. È per questo che c’è bisogno di una sensibilità particolare con voi. È necessario, sempre più dal 2009, procedere con grande concretezza».
All’incontro ha preso parte anche il giornalista e scrittore pugliese Pino Aprile, autore del libro «Giù al sud». «Mia moglie ha avuto un trapianto all’Aquila», ha raccontato. «Il 6 aprile 2009 era un giorno di analisi, di controllo per lei. Quando ci siamo alzati per raggiungere il capoluogo abruzzese, ascoltando un telegiornale abbiamo saputo cosa era successo. Qualche giorno dopo siamo venuti in ospedale per consolare i nostri amici e abbiamo scoperto persone che lavoravano in camper, operavano nei container, senza interrompere per un attimo la propria attività».
«In quei momenti ci siamo sentiti anche noi un po’ aquilani», ha concluso il giornalista. All’incontro hanno partecipato anche gli ex rettori dell’Ateneo, Giovanni Schippa e Luigi Bignardi, il cardiologo Carlo Umberto Casciani, pioniere a livello nazionale in materia di trapianti, e il consigliere provinciale, Lucia Pandolfi, tra gli organizzatori dell’evento.
Michela Corridore
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