L'AQUILA
Il Comune scopre altri 640 furbi e richiede indietro i contributi
Autonoma sistemazione, salgono a 6.600 le posizioni di indebita percezione del sussidio mensile. Lettere del 2014 senza risposta: incarico all’Assoservizi. Entro fine anno l’ente rivuole le somme
L’AQUILA. Ci sono altri 640 residenti (oltre ai 6mila già individuate lo scorso anno) che dovrebbero restituire il contributo di autonoma sistemazione (Cas) percepito in maniera illecita. Si tratta di 640 cittadini ai quali sin dal 2014 (prima dello stop definitivo al Cas nel marzo 2015) era stata inviata una “ingiunzione” a restituire i soldi non dovuti ma nessuno, all’epoca, lo aveva fatto. La “dimenticanza” il Comune l’ha scoperta solo oggi (a quasi 10 anni di distanza e, quindi, col rischio di prescrizione) e l’ha messa nero su bianco in una determina con la quale si dà un incarico aggiuntivo (per 50mila euro) all’Assoservizi, impegnata da 12 mesi a dare la caccia alle 6.000 persone scovate a maggio 2023 come percettori di Cas senza però averne diritto. Ora se ne aggiungono 640 e quindi siamo a 6.640. “Nel maggio 2023”, si legge nella determina, “veniva affidato all’Assoservizi il servizio di supporto agli uffici per il recupero del contributo di autonoma sistemazione corrisposto a soggetti privi dei requisiti per la fruizione, nonché del servizio della riscossione importi. L’affidamento si era reso necessario alla luce del mancato pregresso adempimento amministrativo circa il recupero delle somme indebitamente percepite a tale titolo, per un numero di posizioni pari a circa 6.000.
A seguito dell’affidamento del servizio è emerso che gli uffici dell’ex servizio assistenza alla popolazione avevano inviato nel 2014 centinaia di avvisi d’accertamento per Cas indebitamente percepito, ma le relative somme non sono mai state riscosse. La responsabile del servizio politiche sociali ha di recente comunicato che il numero delle ulteriori pratiche è di 640 e che tuttavia esse, essendo state individuate in un momento successivo all’affidamento all’Assoservizi del maggio 2023, non sono ricomprese nel contratto in essere con l’Assoservizi stessa”.
La situazione delle 640 “nuove” posizioni debitorie “soprattutto con riferimento alla naturale scadenza dei termini di prescrizione, richiede di procedere con urgenza e in ogni caso entro l’annualità in corso, al fine di non pregiudicare il recupero nei tempi di legge. Il numero dei cittadini coinvolti, nonché la capillarità dei controlli da effettuare, la complessità e la mole dei procedimenti da gestire, con le correlate attività istruttorie, richiedono un impegno del personale eccezionale rispetto all’ordinaria attività anche in considerazione della necessità improrogabile di recuperare tali somme in un arco temporale definito. Il Comune, pertanto, non dispone al proprio interno delle risorse umane per svolgere autonomamente e in tempi brevi tali operazioni ed è quindi necessario avvalersi di una ditta specializzata. Si ritiene quindi opportuno addivenire a una gestione uniformata, coerente e strutturata dell’intero procedimento mediante il ricorso al medesimo soggetto già individuato con la determinazione nel maggio 2023” e quindi l’Assoservizi che “finora ha eseguito il servizio affidatogli in maniera puntuale e accurata e con notevole professionalità, come dimostra il report trasmesso al 31 marzo 2024, da cui risulta l’effettivo invio di più di 2.000 avvisi di accertamento con l’incasso di più di 500.000 euro già versati dai soggetti debitori”.