Il manager Asl: ho fatto un gran bel lavoro
Giancarlo Silveri si autocelebra e chiede alla Regione di essere riconfermato «Servizi migliorati, non ho più sentito lamentele per le file agli sportelli ticket»
L’AQUILA. Parla di «completamento di un ciclo» , di «fine mandato», ma le parole del manager dell’Asl, Giancarlo Silveri, non hanno il sapore di un «addio». Mentre snocciola i numeri dei tre anni di attività, in occasione del bilancio di fine anno, si fa sfuggire: «Ho fatto domanda per essere iscritto nell'elenco dei candidati manager per i prossimi anni. Una commissione di esperti valuterà le domande presentate e quelle idonee saranno vagliate dal presidente della giunta regionale che procederà alla nomina». Insomma, la riconferma non è ancora certa, ma Silveri sembra avere tutte le carte in regola per restare al timone della Asl 1 per i prossimi tre-cinque anni: il tempo previsto per ogni nuova nomina. Intanto, prima di concludere il primo mandato (la scadenza ufficiale è il prossimo 31 dicembre), il manager tira le somme. «Sono stati tre anni importanti perché è iniziata un'azione di unificazione di due Asl con uno sforzo notevole sotto il profilo culturale anche degli addetti ai lavori» spiega. «Dobbiamo riuscire a dare il meglio su tutto il territorio, ma molto è stato fatto, basti pensare che il 75% delle prestazioni del territorio è offerto dalle strutture pubbliche». Il manager passa poi al bilancio: 600 milioni nell'ultimo anno. «Siamo riusciti a eliminare sprechi per chiudere quello del 2011, e con ogni probabilità anche quello del 2012, in pareggio. Sono state fatte 300 assunzioni a tempo indeterminato e sono stati spesi 32 milioni. Altri 5 milioni si stanno utilizzando per opere in corso e 12 milioni sono destinati a progetti in fase di approvazione. Entro il 2014 verranno recuperate tutte le strutture ospitanti le attività sanitarie all'Aquila». Un buon lavoro, insomma, secondo Silveri, che per questo ringrazia anche «la classe politica regionale e i parlamentari abruzzesi, oltre ai sindaci, per la loro grande responsabilità e per lo spirito di collaborazione». Anche sul fronte dell'Università sono stati fatti grandi passi in avanti per il manager: «Abbiamo messo a punto un'intesa in risposta a tanti anni di contrapposizione. È stato definito un accordo utile, perché abbiamo avuto cura di pensare che al centro c'è il cittadino. Per gli universitari è prevista una più rigorosa attività di assistenza». E poi i fondi per gli ospedali di Avezzano e Sulmona. «L'accordo Stato-Regioni prevede finanziamenti per il recupero di alcuni ospedali. Noi li dedicheremo alla ristrutturazione e alla realizzazione di opere antisismiche». Anche il direttore sanitario Libero Colitti parla di «grande forza in un momento fortemente critico per la sanità e in un periodo di grossi cambiamenti ispirati al recupero delle risorse, con problemi pratici ma anche culturali». In totale sono circa 3750 le persone in servizio nella Asl, di cui circa 800 sono i medici e 1350 gli infermieri, molti i servizi attivati nell'ultimo periodo. «In primis un acceleratore lineare per radioterapia di ultima generazione e un laboratorio per la preparazione dei farmaci anti blastomi, antitumorali, che ci permette di eliminare gli sprechi» dice Silveri «non ho più sentito neanche lamentele per le file al Cup e per i ticket, poiché sono stati ampliati gli spazi e migliorati i servizi. È stato anche attivato il servizio per dare la possibilità di ricevere il risultato delle analisi ematiche a casa attraverso internet. Nell’ospedale di Castel di Sangro è stata rinnovata la zona dei reparti. Per Sulmona sono in corso le attività necessarie per emanare due bandi per il recupero strutturale di una parte dell'ospedale. Entro febbraio saranno pubblicati. Avevamo assunto un impegno: non togliere nulla a nessun territorio, anzi dare qualcosa in più. Credo che lo abbiamo mantenuto». Il manager, infine, torna sulla questione della possibile vendita della struttura di Collemaggio: «Non sarà sul mercato finché il Comune non definirà la destinazione d’uso. Intanto, recupereremo la palazzina del distretto sanitario di base e la quella della casa famiglia. Tra l'altro sulla struttura c’è un vincolo da parte della Soprintendenza. Non posso fare investimenti perché non ci sono somme finalizzate, quando ci sarà la destinazione d’uso da parte del Comune vedremo il da farsi. Qualunque decisione comunque non verrà presa per speculare, ma per la città».
Michela Corridore
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