SI MOBILITA IL COMITATO

«Il punto nascita non si tocca» Riparte la battaglia

SULMONA. Il comitato pro punto nascita riarma la battaglia contro la chiusura del reparto, disposta entro il 31 ottobre dal cronoprogramma Asl sul trasloco dei reparti dall’ala vecchia a quella nuova...

SULMONA. Il comitato pro punto nascita riarma la battaglia contro la chiusura del reparto, disposta entro il 31 ottobre dal cronoprogramma Asl sul trasloco dei reparti dall’ala vecchia a quella nuova in seguito alle prescrizioni del Nas.

«O con le buone o con le cattive faremo capire che il punto nascita non si tocca», interviene il portavoce del comitato Luigi La Civita. «In un vertice di fine estate abbiamo programmato le nostre prossime mosse per difendere a tutti i costi il reparto di maternità peligno. Nessun rallentamento della lotta, dunque, che diventa più dura».

A circa un mese dal blitz dei carabinieri che rischiava di imporre la chiusura della parte vecchia dell’ospedale, il direttore generale dell’Asl Giancarlo Silveri ha inviato al Comune il calendario con date e coordinate dei traslochi dei vari reparti.

Scorrendo il programma si legge che «entro il 15 ottobre sono previsti il trasferimento di pediatria e entro il 31 la chiusura del punto nascita con la riduzione dei posti letto di ostetricia, previa attivazione dello Sten (Servizio di trasporto d’emergenza del neonato) e dello Stam (Sistema di trasporto materno assistito) e possibilmente dell’elisoccorso».

«Come comitato notificheremo la delibera adottata dal consiglio comunale di Sulmona che ha indicato l’ubicazione dell’elisuperficie all’interno del perimetro ospedaliero», aggiunge La Civita. «È evidente che, allo stato dei fatti, il 31 ottobre il punto nascita non può essere chiuso e chiederemo a Silveri di trasferirlo nell’ala nuova».

Il comitato, infine, farà arrivare al manager Asl anche la delibera della giunta regionale tematica che lo scorso 12 giugno all’Abbazia Celestiniana aveva sospeso per 180 giorni la chiusura del reparto, affidando a una conferenza di servizi interdipartimentale lo studio degli atti sulla riorganizzazione dei punti nascita.

«Come componenti del comitato parteciperemo di sicuro anche noi alla conferenza dei servizi», conclude La Civita. «Dobbiamo giocarci, a questo punto, tutte le carte per salvare il punto nascita. Si tratta dell’unico modo per far partorire le donne in sicurezza su un territorio vasto come il nostro».

Federica Pantano

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