Il Ridotto raddoppia i posti
La sala teatrale ora conta 350 poltrone e un bar.
L’AQUILA. Un pezzo del cuore della città che torna a battere. Il Ridotto del Teatro Comunale è stata l’unica struttura culturale che ha sfidato e vinto il devastante sisma del 6 aprile, senza riportare danni gravi. I lavori di ristrutturazione, avviati dall’Istituzione Sinfonica Abruzzese e in corso da due anni, sono stati conclusi a tempo di record grazie all’apporto della Protezione Civile. Il Ridotto, completamente rinnovato, è pronto a riaprire le sue porte. Diventerà sede definitiva, dopo 38 anni, dell’Orchestra Sinfonica Abruzzese e della sua Istituzione (Isa). Nei prossimi mesi sarà il solo spazio culturale cittadino in grado di ospitare concerti e spettacoli. Il battesimo, con la partecipazione dei giornalisti, era previsto per ieri, a tre mesi dal terremoto. Ma il Comune, proprietario dello stabile, ha preferito rimandare l’inaugurazione a dopo il G8. Per realizzare gli interventi di recupero sono stati individuati, dai dirigenti dell’Isa, canali di finanziamento europei e regionali: l’importo complessivo si aggira intorno al milione di euro, con 400 mila euro arrivati dalla Protezione civile grazie all’interessamento del vice commissario Luciano Marchetti, e 150 mila euro donati dalla Provincia di Cremona.
Nessun onere a carico del Comune. Grande lavoro, soprattutto nelle ultime settimane, per la ditta “Servizi Integrati”, a cui è stata affidata la ristrutturazione, con la supervisione del direttore dei lavori architetto Giuseppe Santoro. La nuova sala del teatro è sorprendente: gli iniziali 180 posti sono diventati 350 e le poltrone sono state installate con celerità dalla ditta Caloi di Treviso. Sono stati recuperati ampi spazi, che hanno permesso di allestire servizi e piano bar. Il teatro è dotato di un sofisticato impianto di insonorizzazione, realizzato in collaborazione con l’Università dell’Aquila e di impianti tecnologici all’avanguardia, interrati. Appena possibile, l’Orchestra Sinfonica Abruzzese - attualmente ospitata dal Teatro Marrucino di Chieti e i cui uffici sono stati trasferiti in via Rocco Carabba - rientrerà quindi all’Aquila.
«Il Ridotto sarà la prima istituzione culturale aquilana a riaprire», ha dichiarato il segretario generale dell’Isa Giorgio Paravano «e possiamo dire di aver vinto la sfida lanciata al ministro Bondi, in occasione del suo incontro con le altre istituzioni della città». Soddisfatti anche il presidente dell’Isa, Ottavio Ludovico Nardecchia, e il direttore artistico, maestro Vittorio Antonellini. «E’ determinante che il Ridotto diventi al più presto la casa dell’Isa», ha spiegato Antonellini «in modo che l’orchestra, che dal 6 aprile non si è mai fermata, recuperi il suo ruolo cittadino e regionale».
Nessun onere a carico del Comune. Grande lavoro, soprattutto nelle ultime settimane, per la ditta “Servizi Integrati”, a cui è stata affidata la ristrutturazione, con la supervisione del direttore dei lavori architetto Giuseppe Santoro. La nuova sala del teatro è sorprendente: gli iniziali 180 posti sono diventati 350 e le poltrone sono state installate con celerità dalla ditta Caloi di Treviso. Sono stati recuperati ampi spazi, che hanno permesso di allestire servizi e piano bar. Il teatro è dotato di un sofisticato impianto di insonorizzazione, realizzato in collaborazione con l’Università dell’Aquila e di impianti tecnologici all’avanguardia, interrati. Appena possibile, l’Orchestra Sinfonica Abruzzese - attualmente ospitata dal Teatro Marrucino di Chieti e i cui uffici sono stati trasferiti in via Rocco Carabba - rientrerà quindi all’Aquila.
«Il Ridotto sarà la prima istituzione culturale aquilana a riaprire», ha dichiarato il segretario generale dell’Isa Giorgio Paravano «e possiamo dire di aver vinto la sfida lanciata al ministro Bondi, in occasione del suo incontro con le altre istituzioni della città». Soddisfatti anche il presidente dell’Isa, Ottavio Ludovico Nardecchia, e il direttore artistico, maestro Vittorio Antonellini. «E’ determinante che il Ridotto diventi al più presto la casa dell’Isa», ha spiegato Antonellini «in modo che l’orchestra, che dal 6 aprile non si è mai fermata, recuperi il suo ruolo cittadino e regionale».