Il sorriso del papa conquista e seduce 430 marsicani

30 Gennaio 2014

Otto bus da Avezzano per l’udienza in piazza San Pietro Il monito di Francesco per il lavoro e contro l’usura

INVIATO A ROMA. Siamo in 430. Si parte da Avezzano che non è neanche l'alba. Sugli otto bus si prega, come da ordini impartiti da don Antonio Salone, parroco della chiesa dello Spirito Santo e anima di questo pellegrinaggio. Sono passate da poco le 8 quando ci raduniamo davanti al colonnato di San Pietro e sotto lo stendardo della fondazione antiusura Jubilaeum, associazione che in Abruzzo combatte gli strozzini e dà una speranza alle famiglie bisognose. La lunga attesa al freddo viene ripagata due ore più tardi da una visione benedetta. Da un angolo della piazza spunta la papamobile.

Sull'auto bianca, in piedi, c'è papa Francesco che dispensa sorrisi alla piazza gremita. Come delegazione di Avezzano ne coloriamo una buona parte con i nostri fazzolettoni gialli. Bergoglio è vicinissimo ed è proprio come te lo immagini.Una star del popolo, come lo ha celebrato anche la rivista Rolling Stone, la bibbia del rock. Il pontefice accarezza e abbraccia alcuni bambini arrivati dalla Marsica, raccoglie doni e applausi con la stessa naturalezza di un prete di campagna. Ci sediamo e dopo quest'estasi inizia l'udienza.

Il papa ricorda i disoccupati – «che non manchi lavoro, sorgente di dignità» – e usa parole schiette contro chi pratica l'usura: «chi pratica usura non è cristiano, non è umano: le istituzioni intensifichino il loro impegno contro questa piaga. Se si vive per pagare debiti non c'è dignità». Quando comincia a piovere Bergoglio ci dà forza: «La pioggia ci benedice dal cielo, siate coraggiosi, avanti». Due ore volano via, leggere come le colombe nel cielo di Roma. L'artista Franco Sinisi dona al papa una magnifica opera che riproduce il Volto Santo di Manoppello. Da Avezzano anche i bambini della classe terza B della primaria dell'istituto comprensivo Mazzini-Fermi e un gruppo di agenti di polizia locale, fieri nelle loro divise. Ad accompagnarci, oltre a don Antonio Salone, ci sono i parroci don Gabriele Guerra e don Giuseppe Ermili, rispettivamente di Gioia dei Marsi e della chiesa Sacro Cuore di Celano. Nel pomeriggio partecipiamo alla messa del cardinale Angelo Comastri, nella basilica di San Pietro che come sempre pullula di turisti. Prima di fare rientro ad Avezzano una preghiera davanti alla tomba di Giovanni Paolo II, il papa che amava le nostre montagne. E qualcuno fra noi trova il tempo per stringere un gemellaggio con i fedeli pugliesi arrivati da Modugno. Ci lasciano i loro fazzolettoni con la scritta “Non parlate di amore al vostro fratello: amatelo”.

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