Immacolata, i fiori e le lacrime
Prima della tradizionale cerimonia corteo lungo via XX Settembre.
L’AQUILA. La tradizionale cerimonia della deposizione dei fiori alla statua dell’Immacolata Concezione nel cortile antistante il convento dei frati cappuccini di Santa Chiara (convento devastato dalle scosse), si é trasformata ieri pomeriggio in un omaggio alle vittime del terremoto dello scorso 6 aprile e al lavoro svolto dai Vigili del Fuoco durante gli otto mesi dell’emergenza sisma.
Di qui la scelta di far precedere la cerimonia (che si è conclusa con l’intervento dell’arcivescovo Giuseppe Molinari), promossa dall’Unitalsi e dalla comunità dei frati cappuccini, da un corteo, partito dalla villa Comunale, attraverso i luoghi simbolo della tragedia di via XX Settembre. La pioggia non ha fermato la processione che ha visto la partecipazione di centinaia di persone. Il corteo si é fermato davanti alla Casa dello studente dove é stato letto un testo del giornalista del Centro Giustino Parisse - che nel terremoto ha perso il padre e i due figli - scritto novanta giorni dopo il sisma. Poi il tradizionale omaggio floreale dei vigili del fuoco alla statua della Immacolata Concezione tra gli applausi dei fedeli. «Ci tenevo ad essere qui in questo giorno speciale - ha commentato il prefetto Francesco Paolo Tronca, capo dipartimento dei Vigili del Fuoco - non sono riuscito a venire all’Aquila per la festa di Santa Barbara, perché ero a Venezia.
Quest’anno per la prima volta, infatti, si é deciso di celebrare la ricorrenza fuori dalla capitale, in quanto le spoglie della santa riposano nell’isola di Burano. Per questo motivo sentivo l’esigenza, nel giorno dell’Immacolata di rendere omaggio ai vigili dell’Aquila».
«E’ stato un anno estremamente duro, difficilissimo che ha messo a dura prova il nostro corpo nazionale» ha detto ancora Francesco Paolo Tronca il quale ha ribadito la disponibilità del corpo a rimanere nel cratere sino a quando necessario. «I vigili del fuoco - ha continuato - rimarranno all’Aquila e in tutti i comuni interessati dal terremoto fintanto ci sarà bisogno del loro supporto.
Questo lo garantisco in modo molto chiaro. E’ stato un anno duro, ma proprio per questo posso affermare che i vigili costituiscono una realtà di professionisti, in grado di sviluppare azioni di soccorso in grado di fare fronte a più emergenze in contemporanea». A proposito degli interventi condotti all’Aquila Tronca ha sostenuto che «il lavoro condotto sia stato fatto al meglio che si potesse assicurare in una realtà così difficile». Interventi condotti con il coordinamento del sistema di protezione civile. «Il sistema di protezione civile in Italia - ha proseguito Tronca - é un sistema di altissima qualità riconosciuta anche a livello internazionale. Spero proprio che questa città possa il prima possibile rinascere in tutta la sua bellezza e vitalità».
Di qui la scelta di far precedere la cerimonia (che si è conclusa con l’intervento dell’arcivescovo Giuseppe Molinari), promossa dall’Unitalsi e dalla comunità dei frati cappuccini, da un corteo, partito dalla villa Comunale, attraverso i luoghi simbolo della tragedia di via XX Settembre. La pioggia non ha fermato la processione che ha visto la partecipazione di centinaia di persone. Il corteo si é fermato davanti alla Casa dello studente dove é stato letto un testo del giornalista del Centro Giustino Parisse - che nel terremoto ha perso il padre e i due figli - scritto novanta giorni dopo il sisma. Poi il tradizionale omaggio floreale dei vigili del fuoco alla statua della Immacolata Concezione tra gli applausi dei fedeli. «Ci tenevo ad essere qui in questo giorno speciale - ha commentato il prefetto Francesco Paolo Tronca, capo dipartimento dei Vigili del Fuoco - non sono riuscito a venire all’Aquila per la festa di Santa Barbara, perché ero a Venezia.
Quest’anno per la prima volta, infatti, si é deciso di celebrare la ricorrenza fuori dalla capitale, in quanto le spoglie della santa riposano nell’isola di Burano. Per questo motivo sentivo l’esigenza, nel giorno dell’Immacolata di rendere omaggio ai vigili dell’Aquila».
«E’ stato un anno estremamente duro, difficilissimo che ha messo a dura prova il nostro corpo nazionale» ha detto ancora Francesco Paolo Tronca il quale ha ribadito la disponibilità del corpo a rimanere nel cratere sino a quando necessario. «I vigili del fuoco - ha continuato - rimarranno all’Aquila e in tutti i comuni interessati dal terremoto fintanto ci sarà bisogno del loro supporto.
Questo lo garantisco in modo molto chiaro. E’ stato un anno duro, ma proprio per questo posso affermare che i vigili costituiscono una realtà di professionisti, in grado di sviluppare azioni di soccorso in grado di fare fronte a più emergenze in contemporanea». A proposito degli interventi condotti all’Aquila Tronca ha sostenuto che «il lavoro condotto sia stato fatto al meglio che si potesse assicurare in una realtà così difficile». Interventi condotti con il coordinamento del sistema di protezione civile. «Il sistema di protezione civile in Italia - ha proseguito Tronca - é un sistema di altissima qualità riconosciuta anche a livello internazionale. Spero proprio che questa città possa il prima possibile rinascere in tutta la sua bellezza e vitalità».