In ritardo la corsa al regalo tra crisi e mancata ripresa

Commercianti fiduciosi nello scatto finale dell’ultima settimana utile E c’è chi aspetta i pre-saldi di fine anno (dal 27) prima di effettuare gli acquisti

L’AQUILA. In città non si respira ancora il clima degli acquisti natalizi. Quello tipico della corsa al regalo, che alimenta gli incassi e riempie i negozi.

Nei due maggiori centri commerciali, L’Aquilone e il Globo, persino il ponte dell’Immacolata è scivolato via in tono minore. Stessa musica per negozi storici come Panarelli, Manzi e Cavallo: la crisi c’è e si fa sentire, come le scadenze delle tasse di fine anno che assorbono buona parte del budget delle famiglie e non consentono spese extra. Questa la lettura data dagli esercenti che confidano nell’ultimo week end disponibile prima di Natale, per fare cassa.

«Gli acquisti sono partiti in leggero ritardo», afferma Federico Pisani, responsabile del centro commerciale L’Aquilone, che smentisce, così, le statistiche nazionali che parlavano di una leggera ripresa dei consumi. «Fino al 2014 già dal ponte dell’8 dicembre si registrava il pienone con un’affluenza massima e un relativo introito per i commercianti. Nei prossimi venerdì e sabato ci sarà sicuramente un boom delle vendite, ma siamo ormai a ridosso del Natale, con un dicembre che non è poi andato così bene».

Regge il settore alimentare:gli aquilani non rinunciano alla tavola imbandita, come accade nel resto del Paese. Ad avere una pessima performance è, invece, l’abbigliamento. «La clientela entra nei negozi, misura il capo scelto e rimanda l’acquisto al periodo dei saldi», evidenzia Pisani. Un fenomeno tanto marcato da indurre i titolari di attività del centro commerciale a dare il via ai pre-saldi già dal prossimo 27 dicembre.

Anche Christian Narducci, responsabile del centro commerciale Globo Center conferma: «Il trend delle vendite non è costante. L’Aquila è una città che risente ancora fortemente della crisi. Qui, al contrario del Nord, la ripresa non c’è stata. E a pagarne le spese sono, in particolare, i negozi di abbigliamento e calzature».

Raffaele Panarelli è uno dei commercianti storici. «Le vendite sono in linea con lo scorso anno», dice. «Quello che farà la differenza sarà il periodo tra il 19 e il 24 dicembre. Pochi giorni in cui scatta la corsa al regalo natalizio: ci auguriamo sia così anche quest’anno. La clientela acquista in modo molto più oculato ed è inutile negare come sul calo delle vendite pesino le 20mila persone che dopo il sisma hanno lasciato la città».

Riccardo Manzi, titolare dell’omonimo negozio, parla di «scarsa affluenza». «Ancora non siamo entrati in clima natalizio. Il problema della scarsa disponibilità economica condiziona le famiglie, soprattutto negli acquisti di qualità».

Anche chi ha riaperto l’attività in centro storico deve fare i conti con la crisi. È il caso dei titolari di “Argenti cavallo”, che hanno trasferito il negozio da piazza Regina Margherita, dove tra un mese inizieranno i lavori, a Palazzo Paone. «Bisogna avere coraggio per riaprire in centro», dicono, «e un po’ di soldi da buttare. Se nel fine settimana gli aquilani vengono a passeggiare e a fare acquisti, dal lunedì al venerdì vediamo solo operai. È dura fare un passo del genere. Ma qualcuno dovrà pur iniziare se L’Aquila vuole far rivivere il suo centro storico».

Monica Pelliccione

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