Influenza A, in ospedale attrezzato un container
Telefonata del sindaco Cialente a Fazio.
L’AQUILA. «Il sindaco Cialente mi ha chiamato. Se ci saranno problemi con le tendopoli manderemo delle dosi extra di vaccini». La rassicurazione è del vice ministro Ferruccio Fazio, che ha poi aggiunto che «ogni decisione al riguardo spetta all’unità di crisi». Intanto, all’ospedale è pronto un container per i casi più gravi di influenza. ««Già da questa estate abbiamo allestito un container per studiare i casi più gravi di influenza, in un ambiente completamente isolato dal resto del reparto». Ad affermarlo è Alessandro Grimaldi, primario del reparto di malattie infettive del San Salvatore. L’unità si è attivata da mesi per prevenire un’eventuale diffusione dell’influenza A all’Aquila, con un’attenzione maggiore per la situazione delle tendopoli. «E’ comprensibile» ha spiegato Grimaldi «che in ambienti ristretti dove circola poca aria, come le tende, la diffusione del virus sia più facile. Per questo abbiamo convocato più volte esperti della Protezione civile per studiare insieme le possibili forme di prevenzione.
E abbiamo anche richiesto, da subito, farmaci extra, come il tamiflu». Secondo il primario, la carenza di posti letto all’ospedale San Salvatore, potrebbe rappresentare un difficoltà in più nel caso in cui il virus si diffonda. «Prima del terremoto avevamo 450 posti letto» ha detto «ora ne contiamo circa 150. In questa condizione è chiaro che sarà data priorità ai casi gravi, lo stato di salute di tutti gli altri sarà monitorato dai medici di base». Per il momento, Grimaldi ha però escluso patologie significative all’Aquila. «Abbiamo avuto solo casi sospetti» ha concluso il primario «che abbiamo trattato nei mesi scorsi». Ma intanto l’allarme lanciato dal sindaco Cialente è stato raccolto dal vice ministro Fazio pronto a inviare, in caso di necessità, dosi supplementari di vaccino.
E abbiamo anche richiesto, da subito, farmaci extra, come il tamiflu». Secondo il primario, la carenza di posti letto all’ospedale San Salvatore, potrebbe rappresentare un difficoltà in più nel caso in cui il virus si diffonda. «Prima del terremoto avevamo 450 posti letto» ha detto «ora ne contiamo circa 150. In questa condizione è chiaro che sarà data priorità ai casi gravi, lo stato di salute di tutti gli altri sarà monitorato dai medici di base». Per il momento, Grimaldi ha però escluso patologie significative all’Aquila. «Abbiamo avuto solo casi sospetti» ha concluso il primario «che abbiamo trattato nei mesi scorsi». Ma intanto l’allarme lanciato dal sindaco Cialente è stato raccolto dal vice ministro Fazio pronto a inviare, in caso di necessità, dosi supplementari di vaccino.