L'Aquila, calcio e stadi vietati per i tifosi arrestati / VIDEO
Il provvedimento di divieto (Daspo) dopo gli incidenti avvenuti il 22 ottobre a Francavilla
L’AQUILA. Stadi vietati per i cinque tifosi dell’Aquila Calcio arrestati a seguito degli incidenti avvenuti a Francavilla prima della partita con i neroverdi. I cinque tifosi sono stati raggiunti dal provvedimento del Daspo che vieta loro di accedere agli impianti sportivi del territorio nazionale e dell’Unione Europea dove si tengono competizioni di calcio, anche se amichevoli o sedute di allenamento, di qualsiasi campionato, lega o torneo, alle competizioni della nazionale di calcio e calcio a 5 e a tutte le partite di basket. I periodi di divieto non sono per tutti uguali, ma variano da uno a cinque anni, a seconda della gravità del comportamento di ognuno di loro e dei precedenti specifici. I cinque erano stati arrestati per il reato di “lancio di materiale pericoloso in occasione di manifestazioni sportive” all’indomani degli scontri avvenuti il 22 ottobre tra opposte tifoserie prima dell’incontro di serie D Francavilla-L’Aquila.
Ad incastrarli erano stati i filmati registrati da alcuni militari presenti agli scontri, che avevano permesso di identificarli. I militari del Nucleo investigativo, al comando del Maggiore Edoardo Commandè, li avevano quindi individuati tutti e arrestati in “differita”. Per lo stesso motivo erano stati arrestati dai militari di Chieti sette tifosi del Francavilla, anche loro raggiunti in questi giorni dal Daspo. I tifosi inoltre non potranno avvicinarsi agli stadi dell’Aquila e di Francavilla nell’arco temporale compreso tra tre ore prime e tre ore dopo gli incontri di calcio. I periodi di divieto non sono per tutti uguali, ma variano da uno a cinque anni, a seconda della gravità del comportamento di ognuno di loro e dei precedenti specifici.