L'Aquila, Cialente: sui trasporti la Regione ci penalizza

Tagli sugli adeguamenti contrattuali, il sindaco attacca la giunta e invita i sindacati «a scioperare»

L’AQUILA. Perché ancora non si conclude l’operazione di fusione tra Ama e Tua? Sul tema che sta tendendo banco in questi giorni e che culminerà mercoledì con lo sciopero dei dipendenti dell’azienda di trasporto cittadina fa chiarezza il sindaco Massimo Cialente.

«Il Comune da tempo ha chiesto alla Regione di andare alla fusione di Ama con Tua. E lo vuol fare. Perché allora non si è fatta sino ad oggi? Perché la Regione, per effettuarla, chiede che il Comune continui a dare, in questo caso a Tua, lo stesso contributo che attualmente assicura all’Ama».

Il sindaco spiega come funziona il finanziamento del trasporto pubblico, ricordando che il Comune del capoluogo riceve ancora un trasferimento uguale a quello del 1982. «Da allora», sottolinea Cialente, «senza considerare la trasformazione post-sisma con progetto Case e Map, la città è cambiata profondamente. Il numero di chilometri essenziali è cresciuto di molto, ma alla Regione hanno sempre fatto orecchi da mercante».

Le contestazioni di Cialente, su questo aspetto, vanno avanti da tempo, fino ad arrivare alle attuali, rivolte al presidente Luciano D’Alfonso e al consigliere delegato Camillo D’Alessandro. «Sempre inascoltato», aggiunge il sindaco, «e solo. Perché nessuno, sia i politici che tanto meno i sindacati, dicono una cosa semplicissima: definite il significato di Km essenziali percorsi nelle diverse città. Sommateli tutti. Ne esce la quota totale. Prendete i soldi trasferiti dallo Stato e redistribuiteli, facendo una semplice proporzione. Non si fa e nessuno lo chiede, perché questo comporterebbe dare più soldi al Comune dell’Aquila, meno soldi ad altre città, in primis la nostra sorella Pescara».

Il sindaco entra poi nel merito delle cifre: «L'Aquila mantiene questo servizio pubblico, che ha grandi costi, incassando dai biglietti solo il 17%, con 2.545.455 euro più Iva, pari a 254.545 euro. Totale 2,8 milioni. Poiché siamo solo 70mila abitanti, per il trasporto pubblico L’Aquila, di suo, mette 40 euro ad abitante. Pescara è entrata in Tua e versa all’azienda 700mila euro l’anno. Pescara ha più di 120mila abitanti. Quindi ogni nostro cugino della costa spende per il trasporto pubblico meno di 5,88 euro, contro i nostri 40». Entro la settimana ci sarà un nuovo incontro con D’Alessandro, ma la soluzione è lontana, tanto che il sindaco invita i sindacati «a scioperare» anche contro la Regione, visto che per il 2016 ha tagliato anche gli 800mila euro per gli adeguamenti contrattuali e per i quali c’è un ricorso legale. Ultima questione, il rinnovo dell’incarico all’amministratore unico: «È chiaro che Agostino Del Re è persona perbene e, se richiesto, si dimetterebbe. Ma ora sta portando avanti questa difficile trattativa della fusione. Tra l’altro il mio successore dovrà scegliersi gli amministratori delle società con un bando pubblico. Ci vorranno almeno due o tre mesi».

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