LUTTO
L'Aquila dà l'addio all’architetto Santoro, un protagonista della città
Fra i decani dell’Ordine professionale, lavorò ai restauri del Teatro e piazza Duomo. Funerali a San Silvestro
L’AQUILA. Era uno degli architetti più anziani dell’Ordine. Peppe Santoro, che si è spento all’età di 88 anni, ha lavorato molto in città tra gli anni ’70 e ’90. È stato protagonista nel settore urbano ed edilizio oltre che un grande amante dell’Aquila. Si è occupato, tra le altre cose, della ristrutturazione dello storico Caffè Eden, dell’ultima versione di piazza Duomo e della ristrutturazione del Ridotto del teatro comunale.
I funerali vengono celebrati oggi venerdì 17 settembre alle 15 nella chiesa di San Silvestro.
Messaggi di cordoglio e ricordi da parte di Giuseppe Cimmino, consigliere dell’Ordine degli Architetti, dell’associazione Confraternita dei Devoti di Sant’Agnese, di cui faceva parte e del sindaco Pierluigi Biondi: «Una personalità straordinaria della nostra città, che perde un uomo di cultura, perbene, che ha segnato un pezzo importante della sua storia». In lutto anche la comunità di Pianola, visto che l’architetto Santoro aveva disegnato la scenografia dello storico presepe vivente “Come a Betleem”.
Questo il ricordo personale che ci invia di Goffedo Palmerini: "Era un piacere incontrarlo e poter conversare con lui. La signorilità del tratto e la profondità di pensiero hanno sempre accompagnato la sua vita professionale e sociale. Un vero gentiluomo. Ha coltivato per una intera vita una passione intensa per il disegno d'arte (matita e sanguigna) e soprattutto per la pittura (acquerello, olio, acrilico). Me ne accorsi qualche anno fa quando entrai nella sua bella casa in via Garibaldi. Una passione intensa e uno straordinario talento per la pittura la sua, rimasta intima fino a tre anni fa, quando con un'inattesa epifania la condivise con la Città in una bella e magnifica esposizione antologica nel cortile del palazzo Lucentini Bonanni. Un significativo saggio della sua produzione artistica di 80 anni, fino ad allora tenuta nella discrezione familiare".
copyright il Centro
ALTRO ARTICOLO SUL CENTRO IN EDICOLA