L'Aquila, il sindaco Biondi si dimette e apre alla crisi
L'annuncio a causa del mancato arrivo dei fondi da Roma e della crisi nella maggioranza di centrodestra: "Ma se i soldi per il bilancio comunale dovessero arrivare, rimango"
L'AQUILA. Il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi si è dimesso. "Non farò come il mio predecessore che ha annunciato più volte di dimettersi senza poi farlo: ora vado a firmare un documento per risolvere il problema di alcuni precari, poi scrivo le mie dimissioni", annuncia in conferenza stampa convocata a Palazzo Fibbioni. Biondi (Fratelli d'Italia) è solo, dietro alla telecamere alcuni rappresentanti dell'amministrazione comunale come il vicesindaco appena nominato Raffaele Daniele, l'assessore Carla Mannetti; alcuni consiglieri comunali sono in fondo alla sala Cesare Rivera nel silenzio più assoluto insieme allo staff del sindaco. Tante le questioni sul tavolo. Ma lo spunto arriva dai 10-12 milioni che servono per salvare il bilancio e che sarebbero dovuti arrivare da Roma come ristoro per le mancate entrate del dopo-sisma. "Se non arrivano i fondi per il bilancio comunale che stiamo aspettando dal governo non ritirerò le mie dimissioni", aggiunge comunque Biondi che mette nel mirino anche i rapporti tesi con la sua maggioranza di centrodestra. "Mi è stato assicurato il trasferimento, ma non è sufficiente. Ho avvisato il sottosegretario Crimi molto disponibile e uomo di ascolto. Ma non è sufficiente per portare a casa il risultato. Sarà il commissario a gestire questa fase. Spero la scelta serva a scuotere le coscienze a tutti i livelli soprattutto dopo aver vissuto il dramma del terremoto. Al termine di questo mio appello alle forze politiche locali e nazionali sono disposto a parlare con tutti". (r.p.)