L'inaugurazione del nuovo stabilimento Leonardo a L'Aquila (foto Raniero Pizzi)

L'Aquila, taglio del nastro per Leonardo, l'industria della sicurezza

Saranno 141 i dipendenti nel nuovo stabilimento dell'ex Selex Elsag. Presenti alla cerimonia anche Gianni Letta e l'ex capo della polizia De Gennaro

L’AQUILA. Taglio del nastro stamani per il nuovo stabilimento dell’ex Selex Elsag, del gruppo Finmeccanica, oggi Leonardo. Il sito, realizzato a Campo di Pile, accanto alla Thales Alenia Space, ospita 141 dipendenti e verrà inaugurato a 8 anni dal sisma che ha distrutto il vecchio immobile. Alla cerimonia prenderanno parte i vertici dell’azienda, con l'amministratore delegato Alessandro Profumo in testa, il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi e il presidente della Regione Luciano D’Alfonso. Sono presenti anche l'ex sottosegretario Gianni Letta e l'ex capo della polizia Gianni De Gennaro.

DIFESA E SICUREZZA. Leonardo opera nei settori della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza: ha la sede principale in Italia ed è presente in modo stabile con propri asset produttivi in quattro mercati principali, Italia, Regno Unito, Polonia e Stati Uniti. Quello aquilano è uno dei 180 siti, dislocati in oltre 20 nazioni, dei quali 83 sono stabilimenti produttivi (42 in Italia e 41 all’estero). A livello commerciale, sono circa 150 i Paesi nel mondo che ogni giorno utilizzano prodotti, sistemi e servizi forniti da Leonardo. Il trasferimento del personale, che dal 2009 è stato ospitato negli spazi del Tecnopolo d’Abruzzo, l’ex polo elettronico, è avvenuto tra aprile e maggio: il nuovo stabile è costato circa 8 milioni, di cui la metà provenienti da fondi comunitari, erogati dalla Regione a febbraio 2014 su richiesta di Finmeccanica. Nel centro di eccellenza del capoluogo abruzzese si progettano apparati avionici, sia civili che militari, transponditori e apparati di riconoscimento.
LUNGA ATTESA. Con l’inaugurazione di oggi si chiude una lunga vicenda, culminata nel 2012 con la mobilitazione dei lavoratori per impedire che il progetto per il nuovo sito venisse stracciato. Subito dopo il terremoto, sia la Selex che la Thales Alenia Space avevano annunciato la volontà di restare all’Aquila, avviando la costruzione delle nuove sedi. Quella della Thales è pronta dal 2013. Più tortuoso l’iter per la Selex, le cui vicende aziendali hanno portato nel 2011 alla fusione della società e al cambio di vertici: il nuovo amministratore delegato divenne Paolo Aielli, poi a capo dell’ufficio speciale per la ricostruzione, che a marzo 2012 fece marcia indietro sul progetto per il nuovo stabilimento. Da qui scattò la protesta dei lavoratori e ad aprile fu sottoscritto un verbale firmato da Aielli, dalle istituzioni e dalla Fiom, in cui venne riconfermata la volontà dei Selex di realizzare il nuovo stabile, a condizione che una parte dell’intervento fosse finanziata con fondi pubblici.
«PERICOLO SCONGIURATO». «Il taglio del nastro è un traguardo importante per il nostro territorio», il commento del segretario Fiom Alfredo Fegatelli, «che ha scongiurato il pericolo che l’azienda lasciasse la città, frutto anche dell’impegno dei lavoratori che all’indomani del terremoto e con l’immobile inagibile si resero disponibili a essere ricollocati, in maniera temporanea, in altre sedi fuori regione e provincia per poi rientrare, a scaglioni, nei locali in affitto nel polo elettronico. Da sottolineare anche la forte azione delle Rsu Fiom».
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