L'Aquila, un dossier al capo dei pompieri sullo scandalo del villaggio Map 

Scatta un’inchiesta amministrativa dopo le denunce inoltrate alla Procura e alla Corte dei conti In arrivo controlli incrociati per verificare la legittimità delle contestate assegnazioni

L’AQUILA. Si apre un nuovo fronte nell’ambito del presunto scandalo sull’assegnazione delle case del villaggio Map dei vigili del fuoco in viale Panella. Un caso scoppiato dopo due denunce presentate alla fine di luglio proprio da alcuni vigili del fuoco alla Procura della Repubblica e alla Corte dei conti. Alla denuncia è stato anche allegato un ordine del giorno del Comando dell’Aquila sulla gestione del villaggio del 6 maggio 2009. Si tratta di un grande complesso abitativo realizzato in due fasi con soldi pubblici da parte della Protezione civile.
DOSSIER. Infatti, ed è questo in fatto nuovo, un dossier sulle contestate irregolarità è stato presentato al capo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco nell’ambito di un’inchiesta interna parallela, di natura ministeriale, a quella delle due magistrature già chiamate in causa. La contestazione che si fa, ormai di dominio pubblico, parte dal presupposto che alcuni dei 24 alloggi provvisori sono occupati da persone che non ne hanno più titolo mentre analoghe perplessità si hanno rispetto al pagamento delle utenze di ciascuna abitazione.

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Si tratta di informazioni che dovranno essere vagliate con scrupolo, visto che provengono da persone interne al Corpo e che, pertanto, sono direttamente a contatto con questa realtà. In arrivo, dunque, controlli incrociati sulle banche dati dei vari enti interessati per accertare se chi abita ancora nel villaggio ha ancora l’abitazione inagibile a causa del sisma, primo requisito per ottenere l’assegnazione. Oppure se il beneficiario è ancora in servizio nelle strutture dei vigili del fuoco del capoluogo di regione, altro elemento decisivo per accedere ai Map. I controlli dell’inchiesta interna riguarderanno anche le modalità di pagamento delle bollette sulla cui correttezza si nutrono perplessità. Le bollette sono a carico del Comando provinciale, ma non si conosce in modo chiaro com’è ripartito il reale pagamento dei consumi.
QUESITI. Tra i tanti quesiti cui le indagini dovranno dare una risposta anche il fatto che alcuni hanno presentato domanda per accedere alla struttura, ma non hanno avuto nessuna risposta. Questo tema si incrocia con quello dell’asserita inerzia nella gestione dei Moduli abitativi provvisori. Gli stessi estensori della denuncia non si spiegano la ragione per la quale non ci sia stata, almeno in qualche caso, la restituzione delle chiavi e degli alloggi da parte di coloro che hanno avuto la case ristrutturate ormai da tempo. Questo problema potrebbe essere risolto agevolmente pubblicando l’elenco dei Map e il nome di chi ha ottenuto l’assegnazione in modo da mettere fine alle polemiche.
I REATI. Al momento si procede contro ignoti e i reati sono ancora da definire da parte del pm. Ma qualora le indagini dovessero andare avanti ci sarebbe spazio per l’illecita percezione di contributi statali, falso, truffa e omissioni. Ma prima di questo è logico ipotizzare che i denuncianti saranno chiamati per i verbali di sommarie informazioni.
IL VILLAGGIO. L’area in questione si trova vicino agli uffici giudiziari di procura e tribunale per i minorenni in viale Panella, non lontano dal cimitero. Le abitazioni sono appetibili in quanto molto vicine alla vecchia caserma e all’autorimessa dei mezzi. Lo spazio sul quale il villaggio “Scarcella” si estende è di circa 16mila metri quadrati dove sorgono varie palazzine e i Moduli abitativi finiti nel ciclone.
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