L’opposizione: Comune verso il default

Per i consiglieri di centrodestra il buco è di 20 milioni: inaccettabile l’aumento di tasse e gabelle

L’AQUILA. «Il bilancio “lacrime e sangue” annunciato dall’amministrazione Cialente non salverà il Comune dal default». Ad affermarlo, in una conferenza stampa, sono stati i consiglieri comunali d’opposizione Giorgio De Matteis, Emanuele Imprudente (L’Aquila città aperta), Luigi D’Eramo, Vito Colonna (Prospettiva 2022) e Daniele Ferella (Tutti per L’Aquila). «Quello che sta predisponendo l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Massimo Cialente», hanno continuato, «è un bilancio fortemente penalizzante. Come sempre, a farne le spese sono gli incolpevoli cittadini aquilani, che dovranno sopportare quest’ennesima tegola da parte della giunta di centrosinistra. Più tasse, più gabelle e meno servizi, insomma, a vessare ulteriormente una comunità stremata dalla crisi, dai problemi occupazionali e dalla ricostruzione in fase di drammatico stallo. Una comunità, peraltro, impoverita nel numero, in cui i pochi che hanno deciso coraggiosamente di restare devono sopportare il peso di una tassazione inaccettabile. Neanche questo sacrificio richiesto, neppure a dirlo, solo ai cittadini, riuscirà tuttavia a salvare il Comune dell’Aquila dal default, inevitabile dato il buco, o meglio la voragine, di 20 milioni di euro nei conti pubblici, rispetto a cui il milione o i due milioni che l’assessore De Santis spera di recuperare, ammesso che ci riesca, non sarebbero che una goccia nel mare. Ancora una volta, dunque, sarà la collettività a pagare per le inadempienze, l’incapacità e la superficialità di chi li governa. Questa drammatica situazione, infatti, fu messa in luce già nel 2011 dalla relazione del commissario Falzone. Da allora nulla è stato fatto per accelerare il processo di ricostruzione, consentendo ai cittadini di rientrare nelle proprie abitazioni e abbattendo di conseguenza i costi dell’assistenza alla popolazione, così come non si è messo mano alla criticità delle aziende partecipate, oramai dei veri e propri colabrodo di denaro pubblico, né tantomeno si è provveduto a un ridimensionamento della spesa». Per i cinque consiglieri di minoranza «il risultato è che il Comune è sull’orlo del dissesto finanziario. Il Comune rischia il default e tutto anche a causa dell’acquisizione improvvida del Progetto Case con costi e debiti che lievitano ogni giorno di più. La senatrice Pezzopane aveva annunciato un interessamento di Renzi, ma nei fatti questo non si è ancora verificato. Il tutto, in una città che, a causa delle scelte del Partito democratico, sta perdendo, a fronte delle chiacchiere che ci propinano, anche il ruolo di capoluogo di regione. Mentre, infatti, a Roma un gruppo di deputati del Pd presenta una proposta di legge per la creazione di una macro regione adriatica che, chiaramente, sposterebbe il baricentro politico amministrativo verso la costa, qui all’Aquila fanno giocare un giovane consigliere regionale con una legge sul capoluogo svuotata di senso e di contenuti, visto che oramai assessorati e dipartimenti sono pressoché tutti a Pescara. Rispetto a questa situazione di certo non staremo a guardare. È pronta una nostra proposta di legge organica e volta a definire, una volta per tutte, competenze e prerogative del capoluogo di Regione che», hanno concluso, «è la città dell’Aquila e tale deve restare, al riparo da leggine che, di fatto, lo sconfessano in partenza».

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