COLLARMELE
L'orso entra in giardino e terrorizza due bambini, messo in fuga dal papà e dal nonno
Ennesima incursione in un'abitazione privata di Juan Carrito, uno dei cuccioli di Amarena
COLLARMELE. L’orso entra nel giardino di un’abitazione privata e terrorizza due bambini piccoli che stavano giocando. Il papà e il nonno hanno messo in fuga l’animale. La vicenda è stata denunciata dal sindaco di Collarmele, Tonino Mostacci, preoccupato per quanto sta accadendo in paese.
Sono giorni che l’orso fa incursioni in paese, inizialmente in alcune stalle isolate. «Continuano le incursioni dell’orso», afferma Mostacci, «nel corso degli ultimi due giorni la situazione si è fatta più preoccupante con accesso alle abitazioni private. Il caso che ha destato più clamore è quello relativo all’irruzione in un giardino privato in cui erano presenti due bambini molto piccoli che sono rimasti impressionati e terrorizzati dalla presenza dell’orso. Le urla hanno attirato l’attenzione del papà e del nonno che hanno prontamente allontanato l’animale. Esprimo tutta la mia preoccupazione e mi aspetto un intervento risolutore al fine si poter garantire la tranquillità della cittadinanza».
Proprio oggi, a Collarmele, è in programma un incontro tra i responsabili del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e la cittadinanza. Autore delle incursioni è Juan Carrito, cucciolo dell’orsa Amarena così battezzato. L’incontro si terrà questo pomeriggio, in piazza primo maggio. All’assemblea pubblica sul tema “Orsi confidenti” parteciperanno il direttore del Parco, Luciano Sammarone, e il personale dell’area protetta, oltre agli amministratori comunali. «Le scorribande dell’orso e la persistenza della sua presenza nel nostro comune stanno preoccupando la popolazione», aggiunge il primo cittadino Mostacci, «abbiamo segnalato agli organi competenti questa diffusa preoccupazione che deve essere assolutamente presa in considerazione. Ci hanno assicurato una vigilanza continua attraverso le squadre dei carabinieri forestali e della guardia parco volta a dissuadere l’orso ad avvicinarsi al centro abitato».