La chiesa di San Pietro è chiusa ai turisti
MASSA D’ALBE. «Con questo dilagante restauro-falsificazione, quanto è stato fatto ad Alba Fucens, splende ora come la vetta del Velino coperta di neve». Così, nel 1991, Cesare Brandi, storico d'arte,...
MASSA D’ALBE. «Con questo dilagante restauro-falsificazione, quanto è stato fatto ad Alba Fucens, splende ora come la vetta del Velino coperta di neve». Così, nel 1991, Cesare Brandi, storico d'arte, in “Terre d’Italia” scriveva sul restauro della chiesa di San Pietro, che sovrasta il sito romano di Alba, considerato dallo studioso «il restauro monumentale di gran lunga il migliore che sia stato compiuto nel dopoguerra in Italia». Già tempio etrusco-italico nel III secolo, chiesa cristiana nel VI e abbazia benedettina nel XII, la chiesa di San Pietro nel terremoto del 1915 fu ridotta a un cumulo di macerie L’opera di restauro, eseguita nella seconda metà del Novecento, con una speciale tecnica, riuscì a riportare la chiesa al suo antico splendore. Tanto da lasciare ammirati i tanti turisti che ogni anno la visitavano. Lo scoppio della pandemia, purtroppo, ha impedito l’accesso alla chiesa a quanti venivano a visitarla. In questi giorni, credendo di trovarla finalmente aperta, migliaia di turisti, provenienti anche dall’estero, dopo aver visitato il sito di Alba, s’incamminano verso la collinetta su cui sorge la chiesa. Ma, con grande delusione, devono constatare che è ancora incredibilmente chiusa. «Prima dello scoppio della pandemia», spiega l’ingegnere Mario Renzi, della direzione regionale Musei, «eravamo noi a gestire l’Istituzione. Ora però ci siamo resi conto di non potercela fare da soli. Così abbiamo chiesto aiuto ai Comuni. Tutti quelli interessati, in Abruzzo, si sono messi a nostra totale disposizione, fornendoci, dopo la stipula di una convenzione, il personale che ci serve per aprire i musei. Li abbiamo aperti già quasi tutti. Oggi (ieri per chi legge) è stata la volta di quello a Capestrano. Ribadisco: tutti i Comuni, che io non so come ringraziare, ci hanno dato una mano, tranne quello di Massa d’Albe. Dopo vari contatti informali, il 19 luglio abbiamo avuto un incontro con gli amministratori di Massa, ma poi nessuno si è fatto sentire. Mi dispiace davvero. Abbiamo cercato di sentire anche il sindaco di Massa d’Albe, Nazzareno Lucci, lasciandogli pure un messaggio in segreteria, ma tutto è stato inutile». (n.m.)
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