L'AQUILA
La falsa madre a scuola in pelliccia e scarpe gialle
La testimonianza dell'operatrice scolastica che ha consentito alla polizia di bloccare subito la 30enne bulgara
l'AQUILA. «Indossa una pelliccia maculata, degli scarponi gialli e i jeans». Così la bidella comincia il suo racconto davanti a due agenti di polizia della questura dell’Aquila. «È piccolina, magra, ha i capelli corti e questa pelliccia strana». È lei la testimone chiave che ha permesso di salvaguardare i due alunni di 6 e 9 anni dalle attenzioni della donna di nazionalità bulgara, 30 anni circa, che si è presentata davanti al portone della scuola Mariele Ventre chiedendo di riprendere i piccoli.
«Non è riuscita neanche a vedere i bambini» ha detto Ilaria Tresca alla polizia «chiedeva di Antonio e del suo fratellino, dicendo di essere una parente». Ma la donna era visibilmente alterata e Tresca ha subito intuito che c’era qualcosa di anomalo. «Parlava in modo strano, ripeteva il nome di Antonio e l’età». E prosegue: «Non si capiva bene che cosa volesse, non aveva deleghe e autorizzazioni». Così l’addetta all’accoglienza, in modo deciso e con freddezza intuendo il pericolo: «Vada via, si allontani immediatamente altrimenti chiamo la polizia».
La 30enne ha dato le spalle alla bidella, ma invece di uscire dal cancello ha voltato a destra per poi tentare l’ingresso dalla porta sul retro, quando ha incontrato l’insegnante Elena Rossi. «Si è infilata nella mia auto dicendo, ora ti racconto una storia che ti fa piangere e tu mi dai 20 euro». Era in cerca di soldi, visibilmente alterata. «Le ho detto di uscire dalla mia macchina, poi ho gridato quando mi sono accorta che stava afferrando la mia borsa, così è corsa via». La collaboratrice scolastica intanto aveva avvertito le forze dell’ordine che in pochi minuti hanno raggiunto l’istituto di via Antica Arischia.
Dopo aver raccolto la testimonianza delle due donne, gli agenti hanno cominciato le ricerche della straniera. La bulgara – denunciata per tentata sottrazione di minori– è stata immediatamente rintracciata nella zona di Pettino, poco distante dalla scuola, proprio grazie alla precisa descrizione della collaboratrice scolastica che ha gestito in maniera esemplare una situazione potenzialmente complessa.
Gli agenti delle Volanti, guidati dal commissario capo Francesco D’Antonio, l’hanno raggiunta un’ora dopo, mentre si dirigeva su via Madonna di Pettino, forse in cerca di un nascondiglio. Data la pericolosità sociale, le è stato immediatamente notificato dal questore Enrico De Simone il foglio di via obbligatorio dall’Aquila.