La prostata guarisce senza bisturi
L’innovativo trattamento laser sarà trasmesso via satellite dalle sale operatorie dell’ospedale «San Salvatore»
L’AQUILA. Un nuovo laser guarisce l’ipertrofia prostatica in totale sicurezza senza bisturi e senza sofferenza. L’innovativa tecnica Greenlight laser, già in uso da pochi mesi all’ospedale San Salvatore, sarà presentata in diretta via satellite ad alta definizione, durante le sessioni di live surgery del convegno «Uroleague, che si svolgeranno lunedì e martedì nel centro congressi dell’hotel Canadian.
Il trattamento laser della prostata sarà trasmesso dalle sale operatorie dell’ospedale alla sede del congresso che riunisce circa 200 urologi provenienti da tutta Italia. L’ ingrossamento della prostata (Ipb), che colpisce circa l’80% degli italiani Over 50, può ora essere risolto con Greenlight, il laser «a raggio verde» che vaporizza solo il tessuto prostatico in eccesso. L’intervento mininvasivo, a totale carico del Sistema sanitario nazionale, si può effettuare in molti casi anche in regime di one day-surgery,con una sola notte di ricovero. «L’unità urologica abruzzese», si legge in un comunicato, «già nota per l’uso di innovative tecniche chirurgiche mininvasive, con l’acquisizione della nuova metodica si pone tra i centri di riferimento in Abruzzo per la cura di questa patologia».
«L’ipertrofia prostatica benigna», l’ingrossamento della prostata», spiega il dottor Luigi Di Clemente, direttore dell’Unità operativa complessa di Urologia del San Salvatore, «è la malattia più diffusa negli uomini Over 50, seconda in Italia solo all’ipertensione arteriosa. L’Ipb incide pesantemente sulla qualità di vita, con disturbi alle vie urinarie come la difficoltà a urinare, l’insopprimibile urgenza-frequenza minzionale e, nei casi più gravi, la completa ritenzione urinaria che richiede l’urgente ricorso al cateterismo. L’Ipb sintomatica può incidere negativamente anche sulla sfera sessuale». Quando la prostata si ingrossa, ostacolando il passaggio dell’urina e la terapia medica non è più efficace, è necessario togliere il tessuto in eccesso. La recente metodica messa a punto negli Usa, sfrutta l’azione di un laser al triborato di litio ad alta potenza che vaporizza con precisione millimetrica solo l’eccesso di tessuto prostatico trasformandolo in bollicine di vapore e ripristinando una normale funzione urinaria. Rispetto agli interventi del passato Greenlight salvaguarda la potenza sessuale e la continenza urinaria. Si tratta di una procedura mininvasiva, si effettua per via endoscopica in anestesia spinale. La fibra laser, introdotta dal pene con un sottile cistoscopio, raggiunge l’area ipertrofica e vaporizza il tessuto prostatico in eccesso fino a un’adeguata apertura del canale uretrale senza provocare sanguinamento».
È l’unica tecnica per i malati cardiovascolari in cura con anticoagulanti e comporta meno rischi per i portatori di pacemaker rispetto all’elettroresezione endoscopica tradizionale. Gli altri vantaggi: ripresa immediata della minzione, ricorso al catetere per 12-24 ore contro le 72 dell’intervento tradizionale degenza ridotta (con evidente risparmio di posti letto) e rapida ripresa della normale attività dopo pochi giorni.
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