La strana domenica delle famiglie assediate dagli ultrà
Scoppito, la protesta dei residenti a ridosso dello stadio «Schiamazzi e minacce dai gruppi ospiti: ora basta»
SCOPPITO. Famiglie costrette a restare barricate in casa ogni volta che c’è una partita per paura di ricevere minacce, insulti o vedere le proprie auto danneggiate da qualche tifoso un po’ alterato. Lo sport – il calcio in questo caso – non è sempre quella cosa bella che coinvolge le persone. A Scoppito, per dieci famiglie che hanno la sfortuna di abitare di fronte al campo comunale, la partita della domenica è invece un incubo. Bottiglie di birra lanciate ovunque, muri usati come orinatoio, urla e bestemmie che arrivano fin dentro le case e alle orecchie dei bambini. E poi insulti ai passanti, macchine e pulmini parcheggiati a ridosso della strada provinciale, tra l’altro trafficatissima, e sconfinamenti nelle proprietà private di chi vive dal lato opposto della carreggiata. Dopo anni di sopportazione e segnalazioni anche al sindaco di Scoppito Marco Giusti, domenica l’episodio più grave, che ha fatto temere il peggio ai residenti, quasi tutte famiglie con bambini piccoli, che hanno l’abitudine di uscire a giocare nel cortile di casa propria. Al termine della partita di domenica scorsa tra l’Amiternina e il Chieti (serie D) un gruppo di tifosi contrariati per il risultato ha pensato bene di andare a sfogare la propria delusione nel cortile delle abitazioni di fronte al campo. Una in particolare. «Stavamo finendo di pranzare», spiega una giovane mamma, «e abbiamo visto dalla finestra che erano entrati nel nostro cortile e minacciavano pesantemente mio cognato. Abbiamo temuto che lo picchiassero e siamo scesi tutti a difenderlo». Per fermarli c’è stato bisogno dell’intervento dei carabinieri che hanno fatto allontanare i tifosi. «Erano almeno 50», aggiunge la donna, «con il giubbotto neroverde e alcuni di loro anche con il passamontagna. La situazione sta degenerando e vogliamo provvedimenti da parte del Comune, più pattuglie delle forze dell’ordine e il divieto per queste persone di entrare nelle nostre proprietà». È partita una raccolta di firme che verrà consegnata al sindaco.
©RIPRODUZIONE RISERVATA