L’AQUILA

L’ex questore dell’Aquila Vittorio Rizzi è il nuovo capo dei servizi segreti

9 Gennaio 2025

L’Abruzzo a capo dei servizi segreti italiani. La voce circolava da ieri. Oggi il premier Giorgia Meloni lo ha confermato durante la tradizionale conferenza stampa di fine anno. Attesa nel pomeriggio la ratifica ufficiale in Consiglio dei Ministri

L’AQUILA. C’è l’Abruzzo a capo dei servizi segreti italiani. L’ex questore dell’Aquila Vittorio Rizzi è il nuovo direttore del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza. Lo ha annunciato oggi il premier Giorgia Meloni durante la conferenza stampa di fine anno. Manca solo l’ufficialità, che dovrebbe arrivare nel pomeriggio con il voto in Consiglio dei Ministri. Sostituisce la dimissionaria Belloni, che ha ricoperto il ruolo negli ultimi 4 anni.

CHI E’ VITTORIO RIZZI. Bolognese, 65 anni, Rizzi ha alle spalle una lunga carriera in polizia. Ha guidato la Polstrada, la Criminalpol e le Mobili di Milano, Venezia e Roma. La sua figura ricorda quella della Belloni, in quanto trasversalmente apprezzata sia da destra che da sinistra. I rapporti con il sottosegretario Mantovano vanno avanti dal 2002, quando Rizzi fu chiamato a dirigere a Bologna il pool più importante e delicato, quello sull'omicidio Biagi e sul terrorismo. Allora Mantovano era sottosegretario agli Interni. Ma, come detto, è un personaggio apprezzato anche dall’altra parte dello spettro politico: nel maggio 2016 il governo di centrosinistra guidato da Matteo Renzi lo nominò prefetto. Poi, su indicazione particolare dell'allora ministra Maria Elena Boschi, Rizzi fu promosso a capo della Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato. Dall’agosto 2024 ha ricoperto il ruolo di vice direttore dell’Agenzia informazioni e sicurezza interna (Aisi, parte dei servizi segreti italiani).

IL PASSATO ALL’AQUILA.  Rizzi è stato questore dell’Aquila per quasi due anni nel delicato periodo post-sismico. Si insediò il 30 luglio 2013 e rimase in carica fino al 30 marzo 2015. A riguardo della sua esperienza nel capoluogo abruzzese sono emblematiche le parole pronunciate nel momento dell’addio: “Ritengo l’esperienza aquilana una tappa importante per la carriera di un poliziotto perché questa città ha ferite che hanno riflessi nell’attività investigativa, su tutte la ricostruzione sulla quale bisogna vigiliare soprattutto contrasanto le infiltrazioni legate all’afflusso di denaro”. Essere al vertice dei servizi segreti è cosa ben diversa dall’essere questore, ma, in ogni caso, L’Aquila rimane una tappa – importante, come lui stesso ha detto- del suo percorso lavorativo, culminato con la promozione a capo degli 007 italiani.