Macellaio trovato morto in casa

Celano piange la scomparsa di Sforza. Il ricordo di un nipote: «Era un buono, mancherà a tutti»
CELANO. La comunità di Celano piange la morte di Vittorio Sforza, storico macellaio della città. Sforza è stato trovato senza vita ieri sera, nella sua abitazione in via Oreste Ranelletti. Sul posto anche i carabinieri della locale stazione, insieme al maresciallo Pietro Finanza, che stanno indagando su quanto accaduto. Sforza aveva 75 anni e lascia tre figli, Sonia, Paolo e Nino. Da qualche anno aveva perso la moglie, Lilia Luccitti, il grande amore della sua vita, con cui aveva costruito una bella e solida famiglia, stimata in tutta la città ma non solo.
Sforza faceva parte di una delle famiglie storiche di Celano. Era l’ultimo di 21 figli. Aveva ereditato dai suoi genitori il mestiere di macellaio. Il padre, Paolo Sforza e la madre, Mariannina Perrotta, erano i titolari dello storico negozio che si trovava al piano terra del palazzo comunale, in piazza IV Novembre. Quando poi arrivò Vittorio Sforza l’attività fu spostata in via Oreste Ranelletti. Un mese fa aveva perso anche suo fratello, Paolo. Da quando era in pensione si dedicava a coltivare l’orto e passava le giornate a giocare con i suoi nipotini.
«È stato per tutta la vita un grande e instancabile lavoratore», lo ricorda un nipote. «Amava i suoi figli e i suoi nipotini. La morte della moglie lo aveva abbattuto e anche la perdita del fratello lo aveva rattristato. Con lui se ne va un pezzo di storia della città», conclude, «ma il suo ricordo continuerà a vivere in tutti noi. Era buono e sempre con il sorriso sulle labbra, mancherà a tutti».
I funerali del macellaio saranno celebrati probabilmente domani nella chiesa di San Giovanni a Celano.
Magda Tirabassi
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