Mani in aria per applaudire Giorgia

26 Agosto 2014

La Dama della Bolla è una studentessa non udente. Al suo fianco il miglior diplomato del Classico

L’AQUILA. Coloro che il 28 agosto vorranno applaudire la Dama della Bolla, dovranno farlo muovendo le mani alzate in aria. È quello l’applauso nella lingua dei segni che Giorgia Miriam Silveri usa e comprende. La 22enne studentessa di Scienze biologiche è una ragazza non udente e sarà lei la Dama della Bolla della 720esima edizione della Perdonanza.

Nelle sue mani, quest’anno, tornerà il bene più prezioso della Perdonanza, la Bolla del Perdono di Papa Celestino V. «Ho scritto io al sindaco per poter partecipare», spiega, emozionatissima, con l’aiuto dell’interprete, «per far capire le difficoltà della disabilità e che, superandole, si può provare a vivere come gli altri».

Al suo fianco il Giovin Signore è il miglior diplomato di quest’anno al liceo Classico e prossimo studente di giurisprudenza alla Luiss, Patrizio De Matteis, 19 anni, figlio del consigliere comunale Giorgio.

Maria Cristina Antonangeli, alpina di 32 anni del Nono Reggimento, sarà la Dama della Croce. Nel 2009 era in missione in Iraq, il 28 Maria sfilerà con la croce sul petto, simbolo fortissimo di pace in un momento in cui c’è guerra in molte parti del mondo. Al suo fianco sfilerà anche Maya, la sua bambina di 4 anni.

Le tre figure sono state presentate ieri dal sindaco dell’Aquila Massimo Cialente, dal coordinatore del Comitato Perdonanza Alfredo Moroni, Giovanna Di Matteo del Comitato Perdonanza e Massimo Iacobucci comandante del Nono Reggimento Alpini.

«Abbiamo voluto meglio inquadrare il messaggio di Celestino alla ricerca di valori che siano universali ed esportabili in vista del 2015 quando la Perdonanza diverrà patrimonio dell’umanità con l’Unesco», ha detto l’assessore Moroni, «per cui con le tre figure non torniamo indietro ma diamo loro un peso maggiore, contribuendo, con le persone scelte, ad accrescere il valore dell’integrazione: in un momento di guerra cerchiamo la pace facendo portare la croce a un’alpina, diamo il ruolo principale a una persona disabile per non dimenticarci delle sue difficoltà, e uno studente brillante sarà il nostro tramite con i giovani».

Lo scorso anno l’astuccio della Bolla fu portato dal sindaco Cialente e dal comandante dei vigili urbani Eugenio Vendrame. Quest’anno tornerà tra le braccia della Dama della Bolla, che uscirà con il sindaco da Palazzo Fibbioni, che da settembre sarà la nuova sede istituzionale del Comune.

Per settimane si era parlato di una possibile eliminazione delle tre figure che invece sono state mantenute. «L’Unesco», ha spiegato Cialente, «annovera nel suo patrimonio tradizioni secolari ma tutte le tradizioni subiscono delle modifiche nel tempo. Queste tre figure sono ormai un simbolo divenuto tradizione e, attraverso di loro, proponiamo i valori che vogliamo diffondere. Sarà un corteo bellissimo».

Una parola su tutte è stata il perdono, che i tre giovani incarnano, come ha spiegato la Di Matteo. «Per superare le prove della vita c’è bisogno del perdono di sé e degli altri, e questi ragazzi saranno portatori di perdono per noi tutti».

L’amministrazione comunale e il Comitato Perdonanza ringraziano, infine, l’orafo Roberto Mari «per i preziosi oggetti messi a disposizione per l’attuale edizione della Perdonanza Celestiniana. Si tratta di tre preziosi rosoni in argento con cornice di legno, il primo dei quali è stato donato agli organizzatori dello spettacolo “È per te Alessandra”, festival di voci nuove in ricordo di Alessandra Cora».

Barbara Bologna

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