Mense universitarie: bando europeo da 5 milioni di euro

L’appalto riguarda 280mila pasti per i prossimi tre anni Marchetti (dirigente dell’Adsu): «Puntiamo alla qualità»

L’AQUILA. L’Adsu (l’Azienda per il diritto agli studi universitari) ha pubblicato il bando europeo per la fornitura del servizio di ristorazione e gestione delle mense universitarie dell’Aquila. È l’ultimo atto dell’odissea delle mense, finite, dal post-sisma, nel vortice di una gestione precaria che ora si avvicina, finalmente, a conclusione. Con il bando (la scadenza è venerdì 15 gennaio 2016), l’Adsu «intende affidare la fornitura del servizio mense con un appalto di tre anni», si legge in un estratto del bando di gara pubblicato dall’azienda, «e un importo a base di gara per il singolo pasto di 6,35 euro oltre l’Iva». L’importo complessivo è, invece, di 4,7 milioni di euro (al netto dell’Iva). «Abbiamo voluto evitare una gara al massimo ribasso per garantire agli studenti la qualità dei pasti. Mi riferisco non solo alla qualità del cibo, ma anche a quella organizzativa della ditta che vincerà l’appalto», spiega la dirigente Giulia Marchetti. Arrivata alla guida dell’Adsu alla fine dello scorso gennaio, a pochi giorni dal termine del mandato di Francesco D’Ascanio, Marchetti si è trovata ad affrontare il malumore degli studenti proprio per i disservizi legati alle mense. Sin dal primo giorno del suo insediamento la dirigente ha voluto incontrare gli studenti che protestavano occupando la mensa nei locali dell’ex caserma Campomizzi, affrontando da subito le criticità più volte denunciate. Il 26 gennaio scorso, infatti, per la scadenza dell’affidamento alla vecchia ditta, le mense sono state chiuse lasciando senza pasti i ragazzi. Per tamponare la mancanza, l’Adsu decise di stipulare delle convenzioni last minute con due ristoranti. Intanto venne pubblicato un bando per l’affidamento temporaneo delle mense, vinto dalla Bioristoro e seguito, poi, da quest’ultimo bando europeo, che scadrà nel 2019. Il servizio mensa riguarda 280mila pasti per le tre mense universitarie dell’Aquila: quella della Campomizzi e quelle di Roio e di Coppito. In quest’ultimo caso, dal post-sisma, la mensa e il bar sono ancora nei container che fino al 2013 sono stati gestiti dal dipartimento della Protezione civile e ora a totale carico dell’azienda per il diritto agli studi per un costo annuale di 40mila euro di affitto. Proprio a Coppito «sono partiti da poco i lavori per risistemare il locale più piccolo del centro polifunzionale (che prima del terremoto ospitava sala mensa, lettura, relax e bar, ndr), che permetteranno di ospitare mensa e bar chiudendo una volta per tutte i container», aggiunge la dirigente. Secondo le sue previsioni, inoltre, questa prima parte del centro polifunzionale dovrebbe essere pronto entro la primavera del 2016, ma per poter vedere trasferire anche le cucine si dovrà aspettare la fine dell’autunno prossimo, «quando spero che saranno conclusi i lavori dell’intero edificio», spiega. Il rapporto con gli studenti? «Molto buono», dice la Marchetti sorridendo. «Loro sono molto propositivi e l’Adsu ha bisogno del loro contributo e del loro entusiasmo». (m.g.)

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