Morte sospetta in corsia, medico imputato a Pescina

7 Giugno 2013

Il pm chiede il rinvio a giudizio: la denuncia presentata dai familiari di un 72enne

PESCINA. Negligenza, imperizia, mancato rispetto delle regole deontologiche. Con queste accuse il pm Guido Cocco ha chiesto il rinvio a giudizio per un medico dell’ospedale di Pescina. L’udienza davanti al gup Maria Proia è fissata per martedì 15 ottobre. Il presunto caso di malasanità è stato denunciato dai figli e dalla moglie di un uomo di Gioia dei Marsi morto il 14 maggio 2010. L’imputato è F.Z., all’epoca dei fatti in servizio come medico chirurgo di guardia all’ospedale Rinaldi di Pescina. Un altro medico, C.L., inizialmente indagato, è stato prosciolto. La vicenza ha avuto inizio nell’aprile 2010 quando S.R., 72 anni, è stato ricoverato nella casa di cura Pierangeli di Pescara per essere sottoposto a un intervento di chirurgia vascolare. Dimesso e tornato a casa, le sue condizioni sono peggiorate perché la ferita andava in suppurazione. L’uomo ha iniziato ad accusare una serie di sintomi, dalla febbre all’ipotensione, e i familiari lo hanno accompagnato all’ospedale di Pescina. Qui è stato medicato ma secondo le accuse il medico non ha adottato alcuna decisione diagnostico-terapeutica adeguata alla gravità del caso. Tornato a casa, il 72enne ha continuato a stare male. A quel punto i familiari l’hanno riportato a Pescina – in condizioni cliniche irrimediabilmente compromesse, stando alle accuse – e da qui i medici hanno deciso per il ricovero ad Avezzano. Dove l’uomo è morto a causa di uno shock settico e per una insufficienza renale. A novembre 2010 i figlie e la moglie dell’uomo hanno presentato una denuncia in Procura. L’imputato è difeso dagli avvocati Gianluca Presutti e Maurizio Radichetti. I familiari della vittima dai legali Callisto e Berardino Terra. Questi ultimi preannunciano anche una richiesta di risarcimenti alla Asl. ©RIPRODUZIONE RISERVATA