Multe non pagate per 280mila euro

Il Comune batte cassa e si affida a Equitalia, le infrazioni riguardano automobilisti indisciplinati e commercianti

L’AQUILA. Oltre 280mila euro di multe non pagate per violazioni al codice della strada e circa 104mila per sanzioni inevase relative a irregolarità amministrative registrate all’interno di bar, negozi o altri esercizi commerciali.

Il Comune batte cassa e si rivolge a Equitalia per recuperare dei crediti relativi al triennio 2010-2012. Un periodo successivo a quello del sisma ma che ha comunque registrato evasione e confusione tra i contribuenti.

Per questo motivo, l’amministrazione comunale ha spinto il dirigente Antonio Vecchione a redigere due determine ad hoc, inquadrate nell’ambito del settore Bilancio e finanze. Una mole che va ad aggiungersi alle oltre 58mila cartelle esattoriali introdotte dall’ente di riscossione in relazione alle spese corrisposte durante il periodo del terremoto. L’ammontare esatto delle multe della polizia municipale non pagate è di 183.463, ma la legge prevede una maggiorazione di 85.121 euro e di spese per 12.307 euro.

Stiamo parlando di 2.772 multe, un numero piuttosto importante se si conta che statisticamente le sanzioni elevate in quel periodo considerato sono state relativamente contenute. Per quanto riguarda il commercio, le sanzioni vanno pagate normalmente entro 60 giorni dalla data di notifica del verbale (ma sono diverse le eccezioni amministrative).

Si tratta di violazioni di vario tipo che vengono accertate nell’ambito dei controlli a campione su strutture a sede fissa. Accertamenti e verifiche vengono portati avanti in relazione al rispetto delle norme di tutela del consumatore in materia di commercio. Un capitolo a parte va fatto per il commercio ambulante. Oggetto del controllo saranno le attività commerciali di tutte le tipologie merceologiche, comprese le imprese artigiane che operano sul territorio dell’Aquila.

In quest’ultimo settore l’evasione è alta anche perché è molto più difficile per la polizia municipale stabilire un contatto con il negoziante o l’impresa che ha violato le regole.

La palla passa ora a Equitalia: spetterà all’agenzia di riscossione di elaborare un piano volto a rimettere le cose in ordine. Da una decina di anni è attiva una convenzione tra Equitalia e l’amministrazione comunale. In caso di multa il sanzionato deve accertare che la multa sia formalmente corretta. Nel caso in cui ravvisasse un’irregolarità palese potrà chiedere direttamente all’ufficio della Polizia locale l’annullamento della sanzione in autotutela. Nei casi ordinari le possibilità di ricorso sono: dal prefetto entro 60 giorni oppure dal giudice di pace. Qualsiasi sanzione amministrativa legata al commercio si può impugnare davanti al Tar.

Fabio Iuliano

©RIPRODUZIONE RISERVATA