Muore a 35 anni investito da un’auto
Muratore kossovaro di Celano tornava al lavoro dopo un periodo da disoccupato. Lascia la moglie e due bimbi
AVEZZANO. Era felice perché doveva riprendere a lavorare dopo giorni difficili da disoccupato. A casa aveva salutato la moglie e i suoi due bambini, di 6 e 3 anni. Aveva un appuntamento col suo principale nel piazzale del Motel Belvedere, in via XX Settembre. Ma per Jetulla Hasallari e per i suoi cari il destino ha deciso diversamente. Il giovane muratore è stato travolto e ucciso da una Mercedec C 200. Il kossovaro aveva 35 anni, una decina dei quali vissuti a Celano. Città nella quale aveva messo su famiglia e si era perfettamente integrato. Il violentissimo impatto sul parabrezza e sul montante della vettura ha provocato ferite gravissime.
«Respirava ancora quando è arrivata l’ambulanza del 118» racconta il suo collega, Fem Azemi, «l’abbiamo soccorso subito, sull’asfalto c’era sangue ovunque. Una scena agghiacciante. Chi glielo dice alla moglie e ai suoi due bambini? Che strazio, siamo sconvolti».
Hasallari è morto pochi minuti dopo l’arrivo al pronto soccorso dell’ospedale di Avezzano. La notizia della tragedia è arrivata in un baleno a Celano. E così molti connazionali dell’uomo sono arrivati nel piazzale del motel, che ospita anche il distributore della Total Erg. Più di un kossovaro con gli occhi lucidi. La folta comunità di immigrati che vive a Celano ha deciso di avviare una serie di iniziative per aiutare la vedova Nurije Hasallari, 34 anni, e i due bimbi orfani. Una famiglia che già non se la passava troppo bene.
Anche l’investitore, Pierpaolo Palladini, 55 anni, di Avezzano, è sconvolto per quanto accaduto. «L’ho visto all’improvviso perché è sbucato da dietro il furgone» racconta l’uomo, dipendente di un’azienda del settore delle telecomunicazioni «non andavo forte. Ho cercato di sterzare, ma sul lato destro c’era un ostacolo in cemento. Non ho potuto fare niente». Sulla Mercedes viaggiava anche la compagna. Entrambi sono rimasti illesi e hanno prestato i primi soccorsi. Una famiglia segnata da un tragico destino quella dei Palladini. Il 17 aprile 1992 un incidente stradale nel Fucino si era portato via la vita di Remo, medico molto conosciuto nella Marsica, fratello di Pierpaolo.
Sulla dinamica dell’incidente, avvenuto pochi minuti prima delle 8, sono in corso indagini della polizia stradale di Carsoli. Gli agenti, agli ordini del comandante Paolo Prosperi, hanno eseguito i rilievi. Stando a una prima ricostruzione, il furgoncino guidato da Fem Azemi, che trasportava Jetulla Hasallari e altri tre kossovari, si è fermato su un lato di via XX Settembre, proprio di fronte al campo sportivo della frazione di San Pelino. A quel punto l’uomo ha attraversato. Nel piazzale aveva un appuntamento col datore di lavoro per raggiungere un cantiere di Avezzano. Gli altri connazionali, invece, avrebbero dovuto andare a lavorare all’Aquila. La Mercedes, che viaggiava in direzione Celano per raggiungere un vivaio, ha trascinato il muratore per circa 15 metri. Sull’asfalto il cappellino dell’uomo e gli attrezzi da lavoro sono rimasti i testimoni muti del dramma. Il traffico ha subìto rallentamenti e sono dovuti intervenire anche gli agenti della polizia locale.
La Procura ha aperto l’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Guido Cocco, e ha disposto il sequestro della Mercedes. Il conducente verrà indagato. Un atto dovuto.
La famiglia della vittima è assistita dall’avvocato Cristian Carpineta.
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