Omicidio Ullasci, processo con rito ordinario
Slitta al 20 novembre la prima udienza a carico dei due imputati Morales e Balan accusati del delitto
L’AQUILA. Saranno processati con rito ordinario il cubano di 24 anni Carlos Omar Morales e il suo complice romeno di 37 anni Alexandru Dumitru Balan, alla sbarra per la morte del 52enne Teodoro Ullasci, avvenuta in seguito a un’aggressione lo scorso 24 marzo, in via Fortebraccio, nel centro storico dell’Aquila. A darne notizia è stato uno degli avvocati difensori, Guido Agnelli, che ieri ha chiesto un rinvio ai giudici della Corte d’Assise dell’Aquila, per legittimo impedimento. L’udienza è stata così aggiornata al prossimo 20 novembre. Niente riti alternativi per i due imputati, accusati di omicidio preterintenzionale. Entrambi erano stati individuati dalla squadra mobile della questura dell’Aquila, grazie alle telecamere di videosorveglianza della zona.
L’ipotesi accusatoria è quella di una rapina finita male con il cubano che, secondo gli inquirenti, aveva eseguito materialmente il delitto, sferrando «un forte calcio che all’altezza dell’addome ad Ullasci, seguito, immediatamente dopo, da un violento pugno, sferrato con la mano destra, che aveva raggiunto la vittima, facendola stramazzare al suolo esamine», come si legge nell’imputazione. Il suo complice romeno, stando sempre alla ricostruzione della polizia, aveva poi afferrato una pietra con l’intento di colpire il 52enne, salvo poi desistere quando si era reso conto che Ullasci era rimasto immobile. A quel punto i due si erano avventati sulla vittima, per portargli via portafoglio e telefono cellulare, prima di darsi alla fuga. Nel giro di 24 ore la polizia era riuscita a risalire ai responsabili che erano stati arrestati e rinchiusi in carcere. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, si erano avvalsi della facoltà di non rispondere. La Procura contesta anche le aggravanti del reato dal momento che i due imputati, stando agli atti d’indagine, si erano approfittati delle condizioni di Ullasci che «era affetto da disturbo bipolare borderline di personalità». Gli avvocati difensori, intanto, hanno nominato i periti di parte, per smontare il castello accusatorio. (a.d.a.)
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