Oncologia, cure per prevenire l’anemia

Progetto dell’azienda sanitaria per la creazione di una squadra di specialisti delle diverse discipline

L’AQUILA. Un meeting multidisciplinare per parlare dell’anemia nel malato oncologico, debilitazione che ne aggrava le condizioni fisiche e psicologiche e riduce nei pazienti la volontà di contrastare la malattia. All’Aquila, sabato prossimo, all’ex Onpi, dalle 9,30 alle 17,30, si terrà il primo meeting della Rete oncologica dell’Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, all’insegna della sinergia tra le diverse discipline.

L’iniziativa – che traccia una strada nuova nell’approccio metodologico del malato di tumore affetto da condizioni di debilitazioni – è più che giustificata dall’entità d’impatto dell’anemia sulla patologia oncologica.

All’Aquila su 350 pazienti, assistiti e seguiti all’ospedale San Salvatore in questi primi mesi del 2015, il 37% è affetto da una forma di anemia, di cui il 6% presenta una forma di debilitazione severa, cioè grave, che richiede un accurato lavoro di équipe. Il meeting, organizzato dal professore Enrico Ricevuto e dal professore Franco Marinangeli, si propone di avviare un primo passo di ulteriore integrazione della gestione multidisciplinare ospedale-territorio per avviare la nuova filosofia del lavoro di squadra tra gli specialisti delle diverse discipline dell’azienda sanitaria provinciale. Si tratta di integrare le attività specialistiche nella gestione del paziente oncologico, vale a dire assistenza domiciliare, cure palliative, farmacia ospedaliera, residenze sanitarie assistite, geriatria. Spiccate professionalità presenti in tutta l’azienda che la Rete oncologica intende così saldare in un lavoro di équipe.

«Oggi abbiamo la possibilità», ha detto il professor Ricevuto, «di utilizzare le eritropoietine, vale a dire farmaci che sono in grado di trattare e prevenire l’anemia nei pazienti oncologici in trattamento antitumorale. È un’opportunità terapeutica innovativa che consente di limitare il ricorso a eventuali, ulteriori trattamenti, come le trasfusioni, o ricoveri in ospedale che danno altra sofferenza al malato, rendono più arduo e impegnativo il lavoro degli oncologi e, non ultimo, producono un aumento dei costi sanitari perché richiedono ricoveri e più lunghe degenze in ospedale. Il meeting, quindi, si propone, di porre all’attenzione degli specialisti delle varie branche della nostra azienda sanitaria, coinvolti in modo collettivo nell’assistenza del malato di tumore, le modalità e l’aspetto legato all’appropriatezza e all’efficacia dell’uso di questi farmaci nella pratica clinica. Una svolta importante», ha aggiunto Ricevuto, «nella gestione delle anemie all’interno di patologie tumorali perché l’insieme dei sintomi, anche con ripercussioni psicologiche, possono aggravare le condizioni cliniche del malato oncologico, condizionandone anche l’accettazione della patologia e la reattività».

All’incontro interverranno, tra gli altri, il dottor Sandro Barni, direttore del reparto oncologico dell’azienda ospedaliera di Treviglio, nonché i responsabili dei servizi interessati dell’Asl aquilana, tra cui i direttori della Farmacia ospedaliera aziendale, Eugenio Ciacco, del reparto di geriatria di Avezzano, Giovambattista Desideri, i direttori dei distretti sanitari di Avezzano, Rossella De Santis, di Sulmona, Salvatore La Civita, dell’Aquila, Luigi Giacco, delle cure palliative e intermedie, Franco Marinangeli. E ancora i dottori Aldo Giusti e Donato Tacconella.

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