Onna, nuove case ma stesso dolore
Oggi alle 15 Berlusconi inaugura il villaggio con gli alloggi provvisori.
L’AQUILA. Oggi alle 15 il presidente del consiglio Silvio Berlusconi torna a Onna per consegnare le case di legno agli sfollati. Le prime chiavi, quelle della casa numero 28, saranno consegnate a Gianni De Felice. Poi a seguire Tonio De Felice, Alessandra Giancola e man mano tutti gli altri 91 assegnatari degli alloggi. Fra loro ci sarò anch’io. Ma lo voglio dire subito. Io e tutti gli altri onnesi avremmo fatto volentieri a meno di casette di legno, di arredi all’ultimo grido, di cerimonie di inaugurazione. Il 5 aprile noi stavamo nelle nostre piccole o grandi abitazioni. Alcune sicuramente meno belle di quelle che ci saranno consegnate oggi. Ma erano le nostre case. Era il nostro mondo. Il terremoto, alle 3.32 del sei aprile ha cancellato il paese, ha spezzato 41 vite umane (su 300 abitanti), ha disfatto una comunità. Poi leggo e sento che siamo quelli fortunati.
Quelli che avranno per primi la casa. Che oggi, il giorno dell’Onna day, ci sarà un nuovo paese, con il frigorifero pieno di ogni ben di Dio, torte, champagne, biglietti di auguri. E poi lavatrici e televisori nuovi, letti con lenzuola firmate. Tutto vero. Se non fosse per un piccolo particolare: gli affetti che abbiamo perso quella notte nessuno ce li ridarà. Gli onnesi che nei prossimi giorni entreranno in quelle case hanno ancora le ferite sanguinanti. Molte non si risarciranno mai. Quello di oggi è solo un primo passo. Sarà un modo per ricostituire una comunità dispersa. Per tornare a guardarci in faccia. Per progettare la ricostruzione, quella vera, di Onna. E per mettere il primo tassello di quella che deve essere la rinascita dell’Aquila e di tutti gli altri paesi segnati dal sisma.
Il presidente della Onna Onlus (l’associazione nata dopo il terremoto) Franco Papola ha parlato ieri di «soddisfazione» per i tempi record della costruzione del nuovo villaggio. «Dopo cinque mesi di tende - ha detto Papola - abbiamo case che sono molto belle e confortevoli, non ci aspettavamo un sostegno del genere, siamo molto soddisfatti perché nelle case in legno c’é tutto quanto possa permettere di vivere a una famiglia». Ma Papola avverte anche che «queste sono case provvisorie e quindi si deve trattare solo di un passaggio per ricostruire il paese dove noi vogliamo tornare al più presto». Il presidente della Onlus si è anche soffermato sullo champagne che gli sfollati dovrebbero trovare nei frigoriferi e ha detto una cosa saggia: «Lo offriremo a chi ha costruito con tempi così brevi le casette». Il parroco don Cesare Cardozo a ruota: «Io lo offrirò quando sarà inaugurata la chiesetta provvisoria».
Le case sono state realizzate dalla Provincia autonoma di Trento e finanziate dalla Croce Rossa. Oggi alla cerimonia di consegna delle case (che dovrebbe durare non più di un’ora) oltre a Berlusconi ci saranno il capo della Protezione civile Guido Bertolaso e il commissario della Croce Rossa Italiana Francesco Rocca. «Questo risultato» ha detto Rocca «é la dimostrazione di come sia importante fare sistema fra le istituzioni. Grazie a questa iniziativa gli abitanti di Onna hanno da oggi, cinque mesi dopo il terremoto, la possibilità di entrare in case vere. La Croce Rossa conferma il suo impegno nei luoghi colpiti dal terremoto, fino a quando la situazione non sarà tornata alla totale normalità. Si tratta di un primo e tangibile segno della solidarietà che gli italiani hanno dimostrato alla popolazione d’Abruzzo attraverso la Croce Rossa italiana», ha aggiunto Rocca complimentandosi con la Provincia di Trento e con i responsabili dei lavori, «che in tempi rapidissimi hanno realizzato queste abitazioni».
Nel villaggio di case di legno c’è un «gioiello» che resterà anche quando gli edifici saranno, fra qualche anno, smantellati. Si tratta della scuola materna che sarà gestita dalle Suore della Presentazione (che sono a Onna da 126 anni). La struttura è stata progettata da una ragazza che non c’è più: Giulia Carnevale, originaria di Sora e studentessa dell’Università dell’Aquila. L’asilo è stato costruito grazie ai fondi raccolti durante la puntata del sei maggio (un mese dopo il sisma) di Porta a Porta condotta da Bruno Vespa, il quale ha seguito passo passo i lavori. La scuola materna già quest’anno dovrebbe ospitare 70 bambini.
Quelli che avranno per primi la casa. Che oggi, il giorno dell’Onna day, ci sarà un nuovo paese, con il frigorifero pieno di ogni ben di Dio, torte, champagne, biglietti di auguri. E poi lavatrici e televisori nuovi, letti con lenzuola firmate. Tutto vero. Se non fosse per un piccolo particolare: gli affetti che abbiamo perso quella notte nessuno ce li ridarà. Gli onnesi che nei prossimi giorni entreranno in quelle case hanno ancora le ferite sanguinanti. Molte non si risarciranno mai. Quello di oggi è solo un primo passo. Sarà un modo per ricostituire una comunità dispersa. Per tornare a guardarci in faccia. Per progettare la ricostruzione, quella vera, di Onna. E per mettere il primo tassello di quella che deve essere la rinascita dell’Aquila e di tutti gli altri paesi segnati dal sisma.
Il presidente della Onna Onlus (l’associazione nata dopo il terremoto) Franco Papola ha parlato ieri di «soddisfazione» per i tempi record della costruzione del nuovo villaggio. «Dopo cinque mesi di tende - ha detto Papola - abbiamo case che sono molto belle e confortevoli, non ci aspettavamo un sostegno del genere, siamo molto soddisfatti perché nelle case in legno c’é tutto quanto possa permettere di vivere a una famiglia». Ma Papola avverte anche che «queste sono case provvisorie e quindi si deve trattare solo di un passaggio per ricostruire il paese dove noi vogliamo tornare al più presto». Il presidente della Onlus si è anche soffermato sullo champagne che gli sfollati dovrebbero trovare nei frigoriferi e ha detto una cosa saggia: «Lo offriremo a chi ha costruito con tempi così brevi le casette». Il parroco don Cesare Cardozo a ruota: «Io lo offrirò quando sarà inaugurata la chiesetta provvisoria».
Le case sono state realizzate dalla Provincia autonoma di Trento e finanziate dalla Croce Rossa. Oggi alla cerimonia di consegna delle case (che dovrebbe durare non più di un’ora) oltre a Berlusconi ci saranno il capo della Protezione civile Guido Bertolaso e il commissario della Croce Rossa Italiana Francesco Rocca. «Questo risultato» ha detto Rocca «é la dimostrazione di come sia importante fare sistema fra le istituzioni. Grazie a questa iniziativa gli abitanti di Onna hanno da oggi, cinque mesi dopo il terremoto, la possibilità di entrare in case vere. La Croce Rossa conferma il suo impegno nei luoghi colpiti dal terremoto, fino a quando la situazione non sarà tornata alla totale normalità. Si tratta di un primo e tangibile segno della solidarietà che gli italiani hanno dimostrato alla popolazione d’Abruzzo attraverso la Croce Rossa italiana», ha aggiunto Rocca complimentandosi con la Provincia di Trento e con i responsabili dei lavori, «che in tempi rapidissimi hanno realizzato queste abitazioni».
Nel villaggio di case di legno c’è un «gioiello» che resterà anche quando gli edifici saranno, fra qualche anno, smantellati. Si tratta della scuola materna che sarà gestita dalle Suore della Presentazione (che sono a Onna da 126 anni). La struttura è stata progettata da una ragazza che non c’è più: Giulia Carnevale, originaria di Sora e studentessa dell’Università dell’Aquila. L’asilo è stato costruito grazie ai fondi raccolti durante la puntata del sei maggio (un mese dopo il sisma) di Porta a Porta condotta da Bruno Vespa, il quale ha seguito passo passo i lavori. La scuola materna già quest’anno dovrebbe ospitare 70 bambini.