Panchine lanciate nel fiume I vandali tornano nell’oasi 

La riserva regionale nel mirino, già furono tagliati i passamano per non vedenti Sdegno a Tempera per quanto accaduto: danneggiato un patrimonio comune

L’AQUILA. «Cari amici, ancora una volta la Riserva ha subìto dei danni. Dopo il taglio dei passamano per i non vedenti e la rimozione dei cartelli indicatori delle piante, alcune panchine sono state imbrattate con delle scritte, e sono state messe nell’acqua». È la denuncia riportata sulla pagina Facebook della Riserva regionale del fiume Vera, a Tempera. «Non comprendiamo», si sottolinea, «il perché di questi atti vandalici, che non giovano ad alcuno, e incidono un patrimonio comune: la Riserva è di tutti noi, e danneggiando essa danneggiamo noi stessi». C’è sdegno per quanto accaduto.
LA RISERVA. La Riserva naturale regionale sorgenti del fiume Vera è un’area naturale protetta di circa 30 ettari attigua al centro abitato di Tempera. L’area è stata costituita nel 1983 come parco territoriale attrezzato e ha assunto l’attuale denominazione nel 2004. È gestita dal Comune dell’Aquila. È presente, per quanto riguarda la flora, specialmente il pioppo nero e salici di varie specie (soprattutto Salix alba), oltre a un lussureggiante sottobosco con equiseto dei campi e farfaraccio maggiore. Abbondano anche cespugli di biancospino e prugnolo. Per quanto riguarda la fauna, sono osservabili soprattutto uccelli come la ballerina bianca, la ballerina gialla, il rampichino comune, il pigliamosche, il codirosso e il picchio verde. Non mancano mammiferi come le faine e la volpe rossa. Nelle chiare e limpide acque, habitat naturale soprattutto di trote, è stato scoperto un raro insetto appartenente all’ordine dei Plecotteri.
LA RAMERIA. Di recente l’area che gravita intorno al fiume Vera è tornata di attualità anche per l’intenzione del comune dell’Aquila di acquistare (esercitando il diritto di prelazione) l’antica rameria che è parte integrante della Riserva del Vera. Un acquisto che poi, per motivi tecnico burocratici, è sfumato e oggi la proprietà è di una società privata. La vicenda ha suscitato polemiche a Tempera e c’è stata una dura presa di posizione di Cesare Miconi presidente dell’amministrazione separata dei Beni di Uso civico. «Il Comune» ha affermato un mese fa circa Miconi «nonostante una delibera di giunta e una di consiglio, non ha rispettato i termini previsti dalla prelazione e la rameria è stata acquistata ancora una volta da un privato. Ci chiediamo a questo punto, noi cittadini, cosa possiamo fare per interrompere questo circolo vizioso, che sta dilapidando le migliori ricchezze di questo territorio, fino a cancellare la nostra identità». È probabile che il Comune avvii presto una procedura di esproprio per “interesse pubblico” in modo da acquisire comunque la rameria. (g.p.)
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